L'Europa in bilico: il tramonto della vecchia Nato?

L’America stanca: il tramonto dell’egemonia e l’Europa impreparata
L’annunciato disimpegno americano, anticipato da Trump e confermato dalle politiche attuali, non sorprende. Gli Stati Uniti, stanchi del costo dell’egemonia globale, stanno rivedendo il loro ruolo sulla scena internazionale, lasciando l’Europa e la NATO in una posizione di crescente vulnerabilità.Per anni, gli Stati Uniti hanno sostenuto l'ordine internazionale liberale, investendo pesantemente in sicurezza e diplomazia. Questa leadership, però, ha un prezzo elevato, sia in termini economici che di risorse umane. La crescente polarizzazione interna, unita a una percezione diffusa di iniquità nel rapporto costi-benefici, ha creato un terreno fertile per un crescente isolazionismo. La presidenza Trump ha rappresentato una rottura significativa, segnando un cambio di rotta con l'annuncio di un ritiro da accordi internazionali e una riduzione dell'impegno militare in diverse aree del mondo.
L’attuale amministrazione, pur con un approccio meno apertamente conflittuale rispetto a quella precedente, non ha invertito la tendenza. Le risorse vengono riallocate, privilegiando interessi nazionali più stretti e una maggiore attenzione alla competizione con la Cina. Questa strategia, se da un lato può essere interpretata come un pragmatismo necessario, dall’altro lascia l’Europa in una situazione di precarietà.
La NATO, storicamente l’ancora della sicurezza europea, si trova oggi a confrontarsi con una crisi di identità. La mancanza di una vera leadership europea, unita alla crescente sfiducia nelle promesse di protezione americana, sta indebolendo l’alleanza. L’incapacità di trovare una strategia comune di difesa, di affrontare in maniera unitaria le sfide poste dalla Russia e dal terrorismo, evidenzia la frammentazione politica e la mancanza di una visione strategica a lungo termine.
L’Europa appare smarrita, divisa tra la necessità di una maggiore autonomia e l'impossibilità di sostituire completamente il ruolo americano. L’aumento delle spese militari, auspicato da molti, incontra resistenze interne in diversi paesi, in un contesto di crescenti pressioni sociali ed economiche. Serve una profonda riflessione, un cambiamento di paradigma che vada oltre i proclami retorici e si traduca in azioni concrete: una strategia di difesa europea integrata e capace di affrontare le sfide del XXI secolo, indipendentemente dall'andamento della politica americana.
Il futuro è incerto. L’Europa deve finalmente assumersi la responsabilità della propria sicurezza, abbandonando la dipendenza acritica dagli Stati Uniti e costruendo un’identità strategica autonoma. Il tempo per l'inazione è finito. La sfida è immensa, ma l'alternativa è un futuro di crescente vulnerabilità e instabilità.
(