Colloqui intimi in carcere: nuove regole per le visite

Carcere: dopo la sentenza della Consulta, il Dap detta le regole per i colloqui intimi
Nuove linee guida per circa 17.000 detenuti.A seguito della sentenza della Corte Costituzionale che ha ribadito il diritto dei detenuti ai colloqui intimi, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap) ha diramato precise indicazioni agli istituti penitenziari di tutto il Paese. Si stima che circa 17.000 reclusi potrebbero beneficiare di questa disposizione, potendo finalmente godere di un diritto fondamentale riconosciuto anche a livello internazionale.
Le linee guida, rese note nelle scorse settimane, dettagliano le modalità di svolgimento di questi colloqui, ponendo particolare attenzione alla garanzia di riservatezza e sicurezza. Tra le prescrizioni più importanti figura la durata, fissata in due ore, e la modalità di chiusura della porta della stanza adibita all'incontro: la porta non potrà essere chiusa dall'interno.
Questa specifica disposizione, che potrebbe sembrare una limitazione, è stata adottata per prevenire possibili situazioni di pericolo, sia per i detenuti stessi che per il personale di sorveglianza. Il Dap, infatti, ha sottolineato l'importanza di mantenere un costante controllo, pur garantendo la massima privacy possibile.
L'applicazione delle nuove regole, però, non è priva di criticità. La disponibilità di spazi adeguati e il numero di personale a disposizione per la sorveglianza rappresentano sfide non indifferenti per molte carceri italiane, spesso già sovraffollate e sotto organico.
La situazione varia da istituto a istituto, e l'implementazione delle nuove disposizioni richiederà un impegno notevole da parte delle singole strutture. Resta da capire come le carceri italiane si adatteranno a questa nuova realtà, garantendo nel contempo il rispetto dei diritti dei detenuti e la sicurezza di tutto il personale coinvolto. La sfida è complessa ma necessaria, e la sua riuscita dipenderà dalla capacità del sistema penitenziario di adeguarsi alle nuove esigenze, nel rispetto delle norme e delle sentenze della Corte Costituzionale. L’auspicio è che questa implementazione contribuisca a migliorare le condizioni di vita dei detenuti e a promuovere un'amministrazione penitenziaria più umana e rispettosa dei diritti fondamentali. La piena attuazione delle direttive del Dap sarà monitorata con attenzione da parte delle associazioni per i diritti umani e dagli organi di controllo.
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