Classificazione attività economiche per la prostituzione

Classificazione attività economiche per la prostituzione

Estesa anche alle escort la nuova classificazione delle attività economiche - Fisco: codice Ateco per le prostitute

Una novità che sta suscitando non poche polemiche: l'Agenzia delle Entrate ha esteso anche alle lavoratrici del sesso la nuova classificazione delle attività economiche, assegnando loro un codice Ateco specifico.

La decisione, comunicata ufficialmente nelle scorse settimane, ha innescato un dibattito acceso tra chi la considera un passo avanti verso la regolarizzazione di un settore spesso ai margini della legalità e chi, invece, la ritiene una legittimazione di attività che dovrebbero essere invece perseguite.

Il nuovo codice Ateco, che permetterà di monitorare più efficacemente il settore, dovrebbe facilitare l'accesso al credito e alla previdenza sociale per le lavoratrici del sesso che decidono di operare in modo regolare, offrendo loro un minimo di tutele. Questa possibilità, per molte, rappresenta una svolta importante nella lotta contro lo sfruttamento e la criminalità organizzata.
Al contempo, però, sussistono perplessità etiche e sociali. L'assegnazione di un codice Ateco è interpretata da alcuni come una “normalizzazione” di un'attività a forte connotazione sessuale, con il rischio di sminuirne la complessità sociale e gli aspetti delicati legati alla marginalizzazione e alla vulnerabilità delle donne coinvolte.

Il dibattito pubblico è quindi aperto: si discute sulla possibilità di creare un sistema che, da un lato, riesca a proteggere chi opera nel settore e combattere lo sfruttamento, e dall'altro, eviti di legittimare un'attività che, per molti, rimane moralmente discutibile.

L'Agenzia delle Entrate, attraverso comunicati stampa, ha ribadito l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e contrastare l’evasione fiscale in tutti i settori, comprese le attività fino ad ora poco o per niente monitorate. La nuova classificazione, si legge nelle comunicazioni ufficiali, permette una più accurata analisi statistica e, di conseguenza, una migliore pianificazione delle politiche sociali e economiche del Paese.
Tuttavia, la strada è ancora lunga e complessa. La sfida principale rimane quella di trovare un equilibrio tra la necessità di regolare il settore e il rispetto delle tutele delle lavoratrici, garantendo al tempo stesso un approccio che tenga conto delle implicazioni sociali ed etiche.
Resta da capire come questa nuova normativa verrà applicata nella pratica e quali saranno gli effetti concreti sia sulla vita delle lavoratrici del sesso sia sull'economia del paese.

Il monitoraggio degli sviluppi futuri sarà fondamentale per valutare l'effettiva efficacia di questa scelta e per individuare eventuali necessità di correttivi normativi.

(10-04-2025 19:54)