iPhone da 3000€: il costo made in USA che fa discutere

iPhone da 3000€? Il sogno americano (molto costoso) secondo Forbes e Bank of America
Un iPhone prodotto negli Stati Uniti potrebbe costare fino a 3000 euro. Questa la stima, riportata da Forbes, basata su un'analisi della Bank of America. Un'ipotesi che sta facendo discutere in rete, alimentata da un video virale sui social che mostra l'impatto dei costi di produzione spostati dalla Cina agli USA. Il dato chiave è la localizzazione: attualmente, circa il 90% degli iPhone viene assemblato in Cina, sfruttando una filiera produttiva ottimizzata e costi del lavoro decisamente inferiori a quelli americani.
La questione sollevata da Forbes e dalla Bank of America non è puramente accademica. Il dibattito sulla re-shoring, ovvero il ritorno della produzione negli Stati Uniti, è acceso da anni. Questo studio, però, quantifica in modo netto le conseguenze di una scelta così radicale per un prodotto di largo consumo come l'iPhone. I 3000 euro ipotizzati non rappresentano solo il costo maggiore dei salari americani, ma anche l'incremento delle spese per logistica, trasporto, e l'adattamento delle infrastrutture produttive al nuovo contesto.
Il video virale, che ha contribuito a diffondere la notizia, mostra una simulazione dei costi, evidenziando le differenze significative tra la produzione cinese e quella americana. Nonostante non siano state fornite specifiche su quale modello di iPhone sia stato preso in considerazione, la simulazione ha comunque destato un certo scalpore, ponendo l'accento su un aspetto spesso sottovalutato: il prezzo finale di un prodotto tecnologico di punta è influenzato in maniera determinante dalla sua provenienza geografica.
Voi lo comprereste? Questa è la domanda che lascia aperta Forbes, stimolando una riflessione non solo sul prezzo, ma anche sulle implicazioni geopolitiche ed economiche di una simile decisione da parte di Apple. Il dibattito, dunque, non si limita al mero costo del prodotto, ma tocca temi più ampi come la globalizzazione, la delocalizzazione e il ruolo della Cina nella catena di fornitura mondiale.
Resta da capire se questa stima si avvicini alla realtà di un eventuale spostamento della produzione negli USA. Certamente, l'analisi di Forbes e Bank of America offre spunti interessanti per una riflessione sulle dinamiche complesse che determinano il prezzo dei prodotti tecnologici che usiamo quotidianamente. Forbes continuerà sicuramente a monitorare l'evoluzione della situazione.
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