L'Islanda, tra timori per Trump e negoziati UE: la via di Bruxelles all'adesione.

Groenlandia verso l'UE: la minaccia americana spinge l'Islanda a riconsiderare l'adesione
La crescente influenza americana in Groenlandia sta accelerando i processi di avvicinamento dell'isola all'Unione Europea, creando un effetto domino che coinvolge anche l'Islanda.La Premier islandese Katrín Jakobsdóttir, preoccupata dalle pressioni statunitensi sulla vicina Groenlandia, ha recentemente incontrato la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen a Bruxelles. L'incontro, ricco di significati, ha segnato un'intensificazione dei colloqui per un'eventuale adesione dell'Islanda all'UE, un percorso abbandonato diversi anni fa. L'ombra di Donald Trump, con le sue notevoli ambizioni di sfruttare le risorse della Groenlandia, pesa fortemente sulle decisioni di Reykjavik. La paura di un'ulteriore ingerenza americana nelle politiche islandesi sta spingendo il governo a rivalutare i benefici di un'alleanza più stretta con l'Europa.
"La situazione in Groenlandia è profondamente preoccupante," ha dichiarato una fonte governativa islandese a condizione di anonimato. "Le azioni degli Stati Uniti rappresentano una minaccia non solo per l'autodeterminazione della Groenlandia, ma anche per la stabilità regionale. L'adesione all'UE ci permetterebbe di rafforzare la nostra posizione e di difendere i nostri interessi."
Nel frattempo, la Premier della Groenlandia, Mute Egede, starebbe preparando un referendum sull'adesione all'UE, risposta diretta alle crescenti pressioni da parte degli Stati Uniti. La prospettiva di un'Islanda nell'UE, più integrata e forte, potrebbe rappresentare un deterrente per eventuali mire espansionistiche americane nella regione artica.
L'Islanda, storicamente legata a legami culturali e commerciali con l'Europa, aveva abbandonato il processo di adesione nel 2015, principalmente a causa di controversie sulla pesca. Tuttavia, il clima geopolitico attuale, segnato dall'aggressività americana nella regione artica, sta rimescolando le carte. La necessità di una maggiore sicurezza e stabilità, di fronte alla crescente influenza di Washington, sta rilanciando la prospettiva di un ritorno nell'alveo europeo.
La situazione rimane fluida, ma gli sviluppi recenti indicano una svolta significativa. L'Islanda potrebbe presto tornare a bussare alle porte di Bruxelles, non solo per interessi economici ma anche per ragioni di sicurezza strategica, in un contesto internazionale sempre più complesso e instabile. L'ombra di Trump, seppur non più presidente, continua ad aleggiare sull'Artico, influenzando le decisioni politiche di nazioni come l'Islanda e la Groenlandia. L'UE, da parte sua, sta attentamente monitorando la situazione, consapevole del potenziale impatto geopolitico di una maggiore presenza europea nell'Artico.
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