**Maradona, la sua ex accusa: "Isolato e spaventato, prigioniero del suo staff".**
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Maradona, svolta nel processo: sette imputati per omicidio volontario
Buenos Aires - Si fa sempre più intricata la vicenda legata alla scomparsa di una leggenda del calcio mondiale. Sette professionisti sanitari, tra cui medici, infermieri e psicologi, sono ora sotto processo con l'accusa di omicidio volontario. Il caso, che ha scosso l'Argentina e il mondo intero, si arricchisce di nuove testimonianze chiave.
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La testimonianza più recente e potenzialmente devastante è quella dell'ex compagna del campione, la quale, davanti ai giudici, ha descritto le condizioni in cui versava il calciatore appena due giorni prima del decesso. "Non era in buone condizioni", ha dichiarato, aggiungendo che la sua percezione era quella di un uomo "in ostaggio del suo entourage, aveva paura". Queste parole gettano un'ombra inquietante sul ruolo di coloro che avrebbero dovuto prendersi cura di lui.
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L'accusa sostiene che i sette imputati abbiano agito con negligenza e imperizia, omettendo le cure necessarie e lasciando il campione in una situazione di abbandono che ne ha causato la morte. La difesa, dal canto suo, cerca di dimostrare che il decesso è stato una tragica fatalità, legata alle pregresse condizioni di salute del paziente e alle sue dipendenze.
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Il processo si preannuncia lungo e complesso, con numerose testimonianze e perizie mediche che verranno esaminate attentamente. La posta in gioco è alta: se riconosciuti colpevoli, i sette imputati rischiano pesanti condanne. Le prossime udienze saranno decisive per stabilire la verità su questa dolorosa vicenda.
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