Trump concede tregua sui dazi (ma non alla Cina)

Trump concede tregua sui dazi (ma non alla Cina)

La retromarcia di Trump: 90 giorni di tregua sulle tariffe, ma la Cina resta fuori

Dopo giorni di crolli a Wall Street e nelle Borse di tutto il mondo, il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato una pausa di 90 giorni nell'aumento dei dazi sulle importazioni dall'Unione Europea, dal Messico e dal Canada. Una decisione che arriva in seguito alle forti pressioni internazionali e alle crescenti preoccupazioni per un'escalation della guerra commerciale globale. La tregua, tuttavia, non si estende alla Cina, principale bersaglio delle misure protezionistiche americane.

"Abbiamo avuto un ottimo incontro con l'UE," ha dichiarato Trump in una conferenza stampa alla Casa Bianca, "e abbiamo concordato di avviare negoziati per eliminare le barriere commerciali. Per quanto riguarda Messico e Canada, continueremo il dialogo per raggiungere un accordo equo." La decisione di Trump rappresenta una significativa inversione di rotta, dopo le minacce ripetute di imporre dazi su centinaia di miliardi di dollari di merci importate. La sospensione dei dazi, inizialmente prevista per il 1° ottobre, è stata accolta con un certo sollievo dai mercati, anche se la volatilità resta elevata.

L'esclusione della Cina dalla tregua, però, alimenta i timori di una prosecuzione dello scontro commerciale tra le due maggiori economie del mondo. Pechino, infatti, non ha ancora reagito ufficialmente all'annuncio di Trump, ma la tensione tra le due nazioni resta palpabile. Gli analisti economici sottolineano che i 90 giorni di tregua rappresentano un'opportunità preziosa per trovare una soluzione diplomatica, ma che il rischio di una nuova escalation rimane concreto se i negoziati non dovessero portare a risultati concreti.

La situazione è resa ancora più complessa dalla crescente incertezza sui mercati finanziari, con gli investitori che restano in attesa di segnali più chiari sulla strategia commerciale dell'amministrazione Trump. L'impatto economico di una guerra commerciale prolungata sarebbe devastante, non solo per Stati Uniti e Cina, ma per l'intera economia globale. Il Fondo Monetario Internazionale ha già ridotto le previsioni di crescita globale per il 2018, citando proprio l'aumento dei dazi tra Stati Uniti e Cina come un fattore chiave. Il sito del Fondo Monetario Internazionale fornisce ulteriori dettagli sull'impatto economico della guerra commerciale.

Il prossimo trimestre sarà dunque cruciale per capire se la tregua di 90 giorni rappresenterà una svolta decisiva o semplicemente una breve pausa prima di un nuovo scontro. L'attenzione del mondo è ora rivolta ai negoziati che si terranno nei prossimi mesi, con la speranza che le parti coinvolte riescano a trovare un accordo che eviti un'ulteriore escalation di questa pericolosa guerra commerciale.

(09-04-2025 20:21)