**Salone del Mobile: tra dazi e Made in Italy, chi si farà carico dei costi?**
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Salone del Mobile: Tra Successo e Incertezze, l'Ombra dei Dazi si Allunga
Milano, Aprile 2024 - Mentre il Salone del Mobile apre i battenti, la storica fiera milanese è avvolta da un'atmosfera di eccitazione mista a preoccupazione. Oltre 2000 espositori presentano le ultime novità del design italiano, ma dietro le quinte serpeggiano dubbi sul futuro del settore, oscurato dallo spettro dei dazi.
"A gennaio il mercato cresceva a un ritmo del 7%", confida un espositore, che preferisce restare anonimo, aggiungendo: "Ora, con l'incertezza geopolitica e le minacce di nuove tariffe, siamo con il fiato sospeso. Cosa succederà?". La domanda rimbalza tra gli stand, alimentando un clima di apprensione palpabile.
Il nodo cruciale è rappresentato dai possibili dazi sull'export di prodotti Made in Italy, un tema che ha dominato i dibattiti degli ultimi mesi. Le ripercussioni potrebbero essere pesanti per un settore che fa dell'export un pilastro fondamentale del proprio business.
"Servono misure concrete di sostegno finanziario", sottolinea un altro imprenditore, titolare di una piccola azienda specializzata nella produzione di mobili di lusso. "Chi pagherà per il Made in Italy? Non possiamo essere lasciati soli a competere con i colossi internazionali."
La necessità di un intervento governativo per proteggere il settore è un'istanza condivisa da molti. Si invoca un piano strategico che preveda agevolazioni fiscali, incentivi all'export e investimenti in ricerca e sviluppo. Solo così, si sostiene, il Salone del Mobile potrà continuare a essere una vetrina prestigiosa per il design italiano e un motore di crescita per l'economia nazionale.
La speranza è che la politica sappia ascoltare le preoccupazioni del settore e che si trovino soluzioni concrete per affrontare le sfide del futuro. Il Salone del Mobile, in fondo, è molto più di una fiera: è un simbolo del talento e della creatività italiana, un patrimonio da tutelare e valorizzare.
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