La parola "genitore" sostituisce "padre" e "madre".

Sentenza Cassazione: Torna "genitori" sulla carta d'identità, addio a "padre" e "madre"
Una sentenza storica della Cassazione ha ribaltato la prassi consolidata, stabilendo che sulla carta d'identità la dicitura corretta per indicare i genitori è "genitori" e non più "padre" e "madre". La decisione, attesa da tempo dalle associazioni LGBTQ+ e dai movimenti per i diritti civili, rappresenta un significativo passo avanti verso una maggiore inclusività e riconoscimento della diversità familiare.
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di una coppia omosessuale che aveva contestato l'indicazione di "padre" e "madre" sulla carta d'identità dei propri figli, sostenendo che tale dicitura fosse discriminatoria e non rappresentativa della loro situazione familiare. La sentenza, di cui è ancora attesa la pubblicazione integrale, si basa sul principio di non discriminazione e sul riconoscimento della famiglia in tutte le sue forme.
Secondo gli esperti di diritto familiare, la sentenza rappresenta un precedente importante che potrebbe avere ripercussioni su altre aree del diritto, come ad esempio l'iscrizione anagrafica e la compilazione di altri documenti ufficiali. La scelta di utilizzare il termine "genitori", infatti, si presta ad abbracciare una più ampia varietà di situazioni familiari, comprese quelle composte da genitori dello stesso sesso, da genitori adottivi o da famiglie monoparentali.
La notizia ha suscitato reazioni contrastanti. Mentre le associazioni LGBTQ+ hanno accolto la sentenza con entusiasmo, celebrandola come una vittoria per i diritti civili, alcune voci critiche si sono levate, sollevando dubbi sulla possibilità di semplificare eccessivamente la terminologia anagrafica. Il dibattito, dunque, resta aperto.
Questa decisione della Cassazione non si limita ad un semplice aggiornamento terminologico, ma segna un cambiamento di paradigma. Si tratta di un riconoscimento formale del cambiamento sociale, che vede sempre più famiglie strutturate in modo diverso rispetto al modello tradizionale. La strada per una piena inclusione è ancora lunga, ma questa sentenza rappresenta senza dubbio un passo significativo in quella direzione.
Maggiori dettagli saranno disponibili nelle prossime ore, non appena la sentenza verrà pubblicata integralmente sul sito della Corte di Cassazione.
Si attende ora la pubblicazione della sentenza completa per un'analisi più approfondita della motivazione.
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