Trump: un fiume di parole, il mondo osserva

Trump: un fiume di parole, il mondo osserva

Trump sfodera l'artiglieria tariffaria: Pechino e Mosca infuriate

Il tycoon americano, durante un evento di raccolta fondi di qualche settimana fa, ha annunciato nuovi dazi, scatenando la reazione furiosa di Cina e Russia.

La dichiarazione di Donald Trump, durante un evento di raccolta fondi per la sua campagna elettorale, ha fatto rapidamente il giro del mondo: nuovi dazi sulle importazioni, mirati a colpire specifici settori economici cinesi e russi. La scelta, giustificata dal presidente con la necessità di "proteggere l'economia americana", ha innescato una reazione immediata e veemente da parte di Pechino e Mosca.

"Risponderemo colpo su colpo", ha tuonato un portavoce del Ministero del Commercio cinese, sottolineando la gravità dell'escalation tariffaria e minacciando ritorsioni altrettanto incisive. La Cina accusa Washington di "violare gli accordi commerciali internazionali e di intraprendere una guerra economica ingiustificata". Il comunicato ufficiale del governo cinese, pubblicato sul sito Ministero del Commercio cinese (tradurre con google translate), dettaglia le misure di contrasto che Pechino intende adottare.

Anche Mosca ha espresso la sua forte condanna. Un rappresentante del Ministero degli Esteri russo ha dichiarato che "Washington si considera al di fuori delle regole del diritto economico internazionale, agendo in modo unilaterale e dannoso per l'equilibrio globale". Le autorità russe hanno annunciato l'intenzione di adottare contromisure, senza specificare nel dettaglio quali saranno.

Intanto, durante l'evento di raccolta fondi, Trump ha continuato a lanciare frecciate ai suoi avversari, dichiarando con la sua proverbiale arroganza: "Fanno la fila per venire a baciarmi il culo". Una dichiarazione che, oltre a evidenziare la sua spavalderia, ha sottolineato ulteriormente la mancanza di diplomazia e l'atteggiamento aggressivo che caratterizza la sua politica commerciale.

Ma il mondo non resta a guardare. L'Unione Europea, il Canada e il Giappone hanno espresso preoccupazione per la crescente tensione commerciale, lanciando appelli alla de-escalation e alla ricerca di soluzioni diplomatiche. La situazione resta estremamente delicata, con il rischio di una spirale protezionistica che potrebbe avere conseguenze disastrose per l'economia globale.

La comunità internazionale attende con apprensione gli sviluppi futuri, sperando in una rapida risoluzione della crisi e nel ripristino di un dialogo costruttivo tra le maggiori potenze economiche.

(09-04-2025 19:38)