L'ex di Maradona accusa: "Diego prigioniero del suo entourage, viveva nel terrore"

Processo Maradona: Sette tra medici e infermieri accusati di omicidio volontario
Napoli, 27 Ottobre 2024 - Si apre un nuovo, doloroso capitolo nella vicenda della morte di Diego Armando Maradona. Oggi, presso il Tribunale di Napoli, è iniziato il processo a sette persone: medici, infermieri e uno psicologo, accusati di omicidio volontario con dolo eventuale. L'accusa contesta ai professionisti gravi negligenze e omissioni che avrebbero contribuito alla morte del Pibe de Oro.
"Diego era in ostaggio del suo entourage, aveva paura", ha dichiarato in aula Rocio Oliva, ex compagna di Maradona, testimonianza chiave per l'accusa. La Oliva ha raccontato di aver visto Maradona due giorni prima della sua morte: "Non era in buone condizioni. Era visibilmente sofferente e preoccupato. Ho notato una situazione di grande disagio, un clima di controllo e di limitazione della sua libertà".
La testimonianza della Oliva getta una luce sinistra sulle ultime ore di vita del campione, evidenziando un presunto clima di isolamento e di mancanza di adeguate cure. Le dichiarazioni dell'ex compagna potrebbero rafforzare l'ipotesi dell'accusa, che punta a dimostrare come le presunte negligenze dei professionisti abbiano contribuito in maniera determinante al decesso di Maradona.
Il processo si preannuncia lungo e complesso, con l'ascolto di numerosi testimoni e periti. L'attenzione mediatica è altissima, sia in Italia che nel mondo, vista l'enorme popolarità di Maradona. Si tratta di un processo che andrà a verificare la responsabilità di professionisti chiamati a tutelare la salute di un paziente, con conseguenze di portata immense. La famiglia Maradona segue con apprensione l'evolversi delle udienze, sperando nella verità e nella giustizia.
Il peso delle responsabilità grava su ciascuno degli imputati, ognuno dei quali dovrà rispondere delle proprie azioni e omissioni. La vicenda, oltre ad essere un dramma umano, solleva importanti questioni etiche e professionali riguardo alla gestione sanitaria di personaggi pubblici, spesso circondati da un entourage complesso e a volte invadente.
Il processo si prosegue nei prossimi mesi, con la speranza che faccia chiarezza su quanto accaduto e che si arrivi a una sentenza giusta, nel rispetto della memoria di una leggenda del calcio mondiale.
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