Ecco un possibile titolo alternativo: **Maradona, l'ex compagna accusa: "Diego prigioniero e terrorizzato dal suo staff"**
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Caso Maradona, svolta nel processo: sette imputati per omicidio volontario
Buenos Aires - Un nuovo capitolo si apre nel complesso caso legato alla scomparsa del campione argentino. Sette professionisti sanitari, tra cui medici, infermieri e psicologi, sono ufficialmente a processo con la grave accusa di omicidio volontario con dolo eventuale. La Procura contesta loro una serie di negligenze e omissioni che avrebbero contribuito al decesso di Maradona.
L'udienza odierna è stata particolarmente significativa per la testimonianza dell'ex compagna, la quale ha fornito un quadro allarmante delle condizioni in cui versava il campione nei giorni precedenti alla morte. "L'ho visto due giorni prima che morisse e non stava bene", ha dichiarato ai giudici. "Era visibilmente debilitato e spaventato."
La testimone ha inoltre aggiunto un elemento chiave all'inchiesta, parlando di un presunto "sequestro" da parte dell'entourage del calciatore. "Diego era in ostaggio di chi lo circondava, aveva paura", ha affermato, suggerendo che le sue libertà personali e le sue decisioni fossero fortemente condizionate. Queste affermazioni gettano una luce inquietante sul contesto in cui Maradona trascorse i suoi ultimi giorni.
Le accuse contro i sette imputati sono pesanti e potrebbero portare a condanne significative. L'accusa si basa su una consulenza medica che ha evidenziato gravi mancanze nell'assistenza fornita al paziente. Il processo è destinato a protrarsi per diversi mesi e promette di rivelare ulteriori dettagli sulle circostanze della tragica morte del leggendario calciatore. La famiglia di Maradona spera che questo processo possa fare piena luce sulla vicenda e portare giustizia.
Ulteriori aggiornamenti seguiranno nelle prossime edizioni.
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