Ue contro dazi Usa: prima moto e jeans, poi Big Tech.

Ue contro dazi Usa: prima moto e jeans, poi Big Tech.

La risposta dell’UE ai dazi USA: Harley-Davidson e Big Tech nel mirino

L’Unione Europea ha risposto con decisione ai dazi imposti dall’amministrazione Biden, colpendo nel segno con un’azione a due tempi che mira sia ai prodotti simbolo dell’America, sia ai giganti del digitale che dominano il mercato europeo.

La prima fase dell’offensiva commerciale si è concentrata su prodotti iconici americani, come le motociclette Harley-Davidson e i jeans Levi’s. Si tratta di beni che, pur rappresentando una quota di mercato relativamente piccola, hanno un forte valore simbolico e rappresentano un’immagine consolidata del “Made in USA”. Questa scelta strategica mira a far sentire l’impatto delle contromisure anche sull’opinione pubblica americana, evidenziando le conseguenze concrete della politica protezionistica.

Ma la vera stoccata dell’UE è arrivata con la seconda fase, diretta contro i colossi della tecnologia americana, le cosiddette Big Tech. L’elenco dei prodotti e servizi colpiti include i principali attori del settore digitale, mettendo a rischio la loro presenza sul mercato europeo. Questa è una risposta ben più incisiva, considerando il peso economico e l’influenza di queste aziende a livello globale.

Le misure adottate dall’UE non si limitano a semplici dazi aggiuntivi. Si prevede infatti un'azione più strutturale che coinvolge anche la revisione delle norme sulla concorrenza e la protezione dei dati, mirando a creare un ambiente più equo per le imprese europee nel settore digitale. La Commissione Europea ha chiarito che si tratta di un'azione necessaria per difendere gli interessi delle aziende europee e garantire un mercato più equilibrato e competitivo.

L’obiettivo è quello di spingere gli Stati Uniti a rivedere la propria posizione e a trovare una soluzione negoziata che eviti un’escalation della guerra commerciale. Tuttavia, l’intensità delle contromisure adottate dall’UE dimostra la determinazione dell’Unione a difendere i propri interessi e a non soccombere alle pressioni protezionistiche. La sfida ora è quella di trovare un equilibrio tra la difesa del mercato interno e la promozione di un commercio internazionale libero e giusto.

Le conseguenze di questa disputa commerciale si faranno sentire in tutto il mondo, con ripercussioni sulle catene di approvvigionamento globale e sulla fiducia degli investitori. La situazione richiede una attenta osservazione e un’analisi approfondita delle mosse future sia da parte dell’amministrazione americana, sia da parte dell’Unione Europea.

Resta da vedere se questa risposta decisa dell’UE sarà sufficiente a convincere gli Stati Uniti a riconsiderare la propria politica commerciale. La strada verso una soluzione è ancora lunga e irta di ostacoli, ma la fermezza dimostrata dall'Unione Europea rappresenta un segnale importante nel panorama del commercio internazionale.

(08-04-2025 01:00)