**Caro-energia, Meloni incalza l'UE per lo stop ai rincari. PIL in frenata.**
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Palazzo Chigi in Allarme: Bruxelles Stringe la Morsa sull'Italia?
Roma, [Data odierna] – Cresce la preoccupazione a Palazzo Chigi per le mosse che si profilano all'orizzonte da parte di Bruxelles. L'aria che tira in Europa, secondo fonti governative, sembra presagire un giro di vite sulle politiche economiche nazionali, con una revisione al ribasso delle stime di crescita per l'Italia che si attesterebbe allo 0,6%.
Il quadro macroeconomico, già reso fragile dalle tensioni internazionali e dall'inflazione persistente, rischia di essere ulteriormente compromesso dalle decisioni che verranno prese in sede europea. La cosiddetta "controlista", come viene definita in ambienti governativi, potrebbe imporre paletti più stringenti al nostro Paese, limitando la flessibilità necessaria per sostenere la ripresa.
Giorgia Meloni ha espresso chiaramente la sua posizione, chiedendo a Bruxelles di annullare le tariffe e di mostrare maggiore comprensione verso le specificità nazionali. Il pressing sull'Unione Europea è massimo, con l'obiettivo di scongiurare misure che potrebbero penalizzare eccessivamente l'economia italiana. La premier, durante il suo intervento al recente forum di Cernobbio, ha ribadito la necessità di una politica economica europea più orientata alla crescita e alla competitività, sottolineando come le rigidità burocratiche rischino di frenare lo sviluppo e di creare disuguaglianze tra i Paesi membri.
La revisione delle stime di crescita allo 0,6% rappresenta un campanello d'allarme significativo. Un rallentamento di questa portata potrebbe avere ripercussioni negative sull'occupazione, sugli investimenti e sulla tenuta del debito pubblico.
Il governo italiano, pertanto, è impegnato in un intenso lavoro diplomatico per sensibilizzare le istituzioni europee sui rischi di una politica troppo restrittiva. La partita è aperta e si preannuncia una negoziazione complessa e delicata.
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