Indagini sulla morte del giudice Scopelliti riaperte

Indagini sulla morte del giudice Scopelliti riaperte

Ritorno sul luogo del delitto: dopo 34 anni, la ricostruzione dell'omicidio Scopelliti

Gioia Tauro (RC) - Trentaquattro anni dopo la sua tragica scomparsa, la vettura nella quale perse la vita il giudice Antonino Scopelliti è tornata oggi nel luogo in cui avvenne l'omicidio, a Gioia Tauro. Un evento di enorme significato, che ha segnato una svolta nelle indagini sull'assassinio del magistrato, avvenuto il 9 agosto 1989.

Per la prima volta dopo così tanto tempo, la Scientifica ha potuto effettuare nuovi rilievi, analizzando minuziosamente l'area e la vettura, alla ricerca di eventuali tracce utili a far luce su uno dei delitti più controversi della storia giudiziaria italiana. L'operazione, condotta con la massima riservatezza, ha visto l'impiego di personale altamente specializzato dotato di strumentazioni tecnologiche all'avanguardia, capaci di rilevare anche le più piccole impronte o tracce di DNA, in precedenza impossibili da individuare.

La ricostruzione, attentamente pianificata e coordinata dalla Procura di Reggio Calabria, si è concentrata sulla dinamica dell'agguato, cercando di ricostruire con precisione la posizione della vettura al momento dell'attentato e il percorso effettuato dal killer o dai killer. La speranza è che questi nuovi esami possano fornire elementi probatori decisivi per individuare i responsabili di un omicidio che ha lasciato un profondo segno nella lotta alla 'ndrangheta.

"Si tratta di un'azione di fondamentale importanza", ha dichiarato una fonte vicina alle indagini, preferendo mantenere l'anonimato. "L'avanzamento delle tecniche scientifiche negli ultimi decenni ci offre oggi la possibilità di analizzare materiali e tracce che trent'anni fa erano impossibili da esaminare. Ogni piccolo dettaglio potrebbe rivelarsi determinante per la soluzione del caso."

L'omicidio del giudice Scopelliti, un magistrato impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata, rimase a lungo irrisolto, alimentando sospetti e interrogativi. Questa nuova ricostruzione rappresenta un segnale di speranza per la famiglia del giudice e per tutti coloro che credono nella giustizia e nella lotta contro la mafia. La speranza è che finalmente, dopo 34 anni di silenzio, si possa fare luce su questo tragico evento e si possa consegnare alla giustizia chi ha commesso un crimine così efferato.

Le indagini proseguono e solo il tempo dirà se questi nuovi rilievi porteranno a risultati concreti. Ma l'impegno delle forze dell'ordine e della magistratura nel riaprire questo vecchio caso dimostra ancora una volta la determinazione nel perseguire la verità, anche a distanza di molti anni.

(08-04-2025 12:41)