Ue: Offerta di dazi zero a Trump, contro-risposta il 15 aprile (senza whisky)

Bruxelles alza il sipario sulle tariffe Usa: la risposta all'inazione di Washington
L'Unione Europea non aspetta oltre. Di fronte all'immobilismo americano sulla questione dei dazi, Bruxelles si prepara a innalzare le prime barriere commerciali nei confronti degli Stati Uniti. La minaccia, finora latente, si concretizza: se Washington non accetterà di sedersi al tavolo delle trattative entro il 15 aprile, scatteranno le prime tariffe di ritorsione. Non si tratta solo di acciaio e alluminio, come inizialmente paventato. Il vicepresidente della Commissione Europea, Maros Šefčovič, ha lanciato un chiaro avvertimento: "Non aspetteremo in eterno".
La lista dei prodotti americani colpiti dalle tariffe è già pronta. Šefčovič ha sottolineato che si sta lavorando ad una seconda lista, con ulteriori beni, la cui pubblicazione è prevista per il 15 maggio. Questo dimostra la determinazione dell'UE a difendere i propri interessi commerciali, in risposta a quanto percepito come un atteggiamento protezionistico da parte dell'amministrazione americana. La minaccia di nuove tariffe mira a spingere gli Stati Uniti ad un confronto costruttivo.
Una proposta di "zero dazi", avanzata dall'UE, rimane sul tavolo. Si tratta di un'offerta ambiziosa, che dimostra la volontà di Bruxelles di trovare una soluzione pacifica. Tuttavia, l'assenza di risultati concreti finora ha costretto l'Unione a passare alla fase successiva: l'imposizione di tariffe, che potrebbero avere un impatto significativo sull'economia americana. Da notare l'assenza del whisky nella prima lista di ritorsioni, un prodotto notoriamente esportato dagli USA e quindi un elemento significante per una possibile escalation delle ostilità.
La questione della web tax per i colossi americani del digitale rimane aperta, aggiungendo ulteriore complessità alla situazione. L'UE continua a premere per una soluzione equa che veda una maggiore contribuzione fiscale da parte delle grandi aziende tecnologiche statunitensi. La mancanza di progressi su questo fronte potrebbe ulteriormente acuire le tensioni tra le due sponde dell'Atlantico. Il clima appare teso e la palla passa ora nelle mani di Washington: la risposta al negoziato dell'UE entro il 15 aprile sarà decisiva per evitare un'escalation commerciale.
Il futuro delle relazioni transatlantiche è appeso a un filo. La strategia dell'UE è chiara: difendere i propri interessi, ma anche ricercare una soluzione diplomatica. Il tempo, però, sta per scadere.
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