Trattativa Mosca: il nodo delle garanzie

Peskov ribadisce: solo obiettivi militari nel mirino, ma Mosca chiede garanzie prima di una tregua
Mosca insiste sulla necessità di ottenere risposte concrete da Kiev e dagli alleati occidentali prima di poter considerare una qualsiasi tregua in Ucraina. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ribadito oggi che i raid russi colpiscono esclusivamente "obiettivi militari", smentendo le accuse di attacchi indiscriminati contro civili."Le nostre azioni militari sono mirate e precise, indirizzate unicamente a infrastrutture militari che sono essenziali per l'esercito ucraino", ha dichiarato Peskov in una conferenza stampa, riportando la posizione ufficiale del governo russo.
Tuttavia, la dichiarazione è stata subito contestata da diverse fonti internazionali, con numerose organizzazioni umanitarie che continuano a denunciare l'elevato numero di vittime civili causate dai bombardamenti russi. Le immagini satellitari e le testimonianze raccolte sul campo mostrano spesso danni significativi a infrastrutture civili, come ospedali e scuole, vicine o coincidenti con i presunti obiettivi militari.
Peskov ha poi aggiunto che Mosca attribuisce una grande importanza alle garanzie di sicurezza. "Prima di poter parlare di un cessate il fuoco", ha sottolineato, "è necessario che la parte ucraina, e i suoi sostenitori internazionali, dimostrino una reale volontà di negoziare e di fornire garanzie concrete sulla sicurezza della Russia."
L'amministrazione Biden, dal canto suo, ha ripetutamente affermato che gli Stati Uniti non imporranno all'Ucraina di accettare nessun accordo di pace che non sia scelto dal governo di Zelensky. Questa posizione sembra rafforzare ulteriormente la contrapposizione tra Mosca e l'Occidente, rendendo difficile prevedere una soluzione diplomatica a breve termine al conflitto.
La situazione sul terreno resta tesa, con il continuo susseguirsi di combattimenti e bombardamenti in diverse regioni dell'Ucraina. La richiesta di garanzie da parte di Mosca rappresenta un ulteriore ostacolo sulla strada di una possibile tregua, alimentando le preoccupazioni per la prosecuzione della guerra e per le sue devastanti conseguenze umanitarie.
La comunità internazionale attende con ansia sviluppi futuri, sperando in una svolta che possa portare a una soluzione pacifica del conflitto.
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