Crollo Borse europee: 890 miliardi evaporati dopo i dazi, Trump nega l'inflazione

Mercati in caduta libera: Alibaba e Tencent travolti, Milano in rosso, Trump ignora la crisi
Un'ondata di vendite selvagge ha travolto i mercati globali, con perdite colossali che hanno lasciato gli investitori nel panico. I colossi tecnologici cinesi Alibaba e Tencent sono crollati, trascinando con sé gli indici asiatici. La situazione non è migliore in Europa, dove le Borse hanno subito perdite drammatiche. A Milano, le banche sono state tra le più colpite, contribuendo a un quadro generale di profonda incertezza.
L'Europa ha bruciato circa 890 miliardi di euro in sole tre ore, una cifra da capogiro che evidenzia la gravità della situazione. Le cause di questo tracollo sono molteplici e complesse, ma tra i fattori principali si segnalano le persistenti tensioni geopolitiche, le preoccupazioni per l'inflazione e l'aumento dei tassi di interesse.
Intanto, dall'altra parte dell'Atlantico, Donald Trump, ancora una volta, ha minimizzato la situazione, dichiarando che "non c'è inflazione" e che il prezzo del petrolio sta calando. Una dichiarazione che stride fortemente con la realtà dei fatti, e che non fa altro che alimentare le preoccupazioni di un crescente distacco tra la percezione della crisi da parte dei mercati e le affermazioni di alcuni personaggi politici.
Dal fronte europeo, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato l'entrata in vigore delle contromisure dell'Unione Europea a partire dal 15 aprile. Si tratta di dazi e altre misure protezionistiche che potrebbero ulteriormente destabilizzare i mercati già in preda al panico. La situazione è dunque estremamente delicata e incerta, e gli analisti prevedono ulteriori turbolenze nelle prossime settimane. L'impatto di queste decisioni sulle già fragili economie globali è ancora da valutare, ma il rischio di una profonda recessione sembra purtroppo sempre più concreto.
La situazione richiede una risposta coordinata e tempestiva da parte delle istituzioni internazionali, per evitare che la crisi attuale si trasformi in una recessione globale di proporzioni drammatiche. L'assenza di una visione unitaria e la continua minimizzazione dei problemi da parte di alcuni leader politici non fanno altro che aggravare la situazione, aumentando l'insicurezza degli investitori e frenando la fiducia nei mercati.
Seguiremo gli sviluppi della situazione con aggiornamenti costanti.
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