Guerra dei dazi: Berlino e Musk contro Trump

Musk al Congresso della Lega: "Tariffe zero tra UE e USA"
Un'inaspettata partecipazione quella di Elon Musk al Congresso della Lega, dove il patron di Tesla ha dichiarato di aver "consigliato" al Presidente Biden un futuro di libero scambio tra Stati Uniti ed Europa.La notizia ha scosso il panorama politico italiano, generando reazioni contrastanti. Matteo Salvini, leader della Lega, ha accolto con favore le parole di Musk, sottolineando l'importanza di "contrattare con gli amici di Washington". Una posizione che stride con quella di Stefano Bonaccini, governatore dell'Emilia-Romagna e figura di spicco del Partito Democratico, il quale ha affermato che "l'Italia non può cavarsela basandosi sull'amicizia", sottolineando la necessità di una strategia commerciale più solida e meno dipendente da rapporti interpersonali.
Le dichiarazioni di Musk giungono in un momento di forti tensioni commerciali transatlantiche. Negli Stati Uniti e in Germania si registrano proteste contro le politiche commerciali dell'amministrazione Biden, con slogan come "Giù le mani" che esprimono la preoccupazione per possibili dazi. L'intervento di Musk, quindi, assume un'importanza cruciale, rappresentando un appello – seppur indiretto – a una maggiore apertura da parte dell'amministrazione americana.
"Spero in tariffe zero con l'UE", ha dichiarato Musk, aggiungendo che una maggiore integrazione commerciale tra Europa e Stati Uniti sarebbe benefica per entrambe le economie. Resta da capire quale influenza avranno le sue parole sull'amministrazione Biden e se queste si tradurranno in azioni concrete. L'auspicio di Musk è chiaramente orientato verso una riduzione delle barriere commerciali, un obiettivo che, però, richiede un'azione politica concertata da entrambe le parti dell'Atlantico.
La presenza di Musk al Congresso della Lega, inoltre, solleva interrogativi sul ruolo crescente delle figure imprenditoriali di rilievo internazionale nella politica globale. La sua influenza, evidente nei mercati finanziari e tecnologici, sembra estendersi ora anche nel campo delle relazioni internazionali, aggiungendo un ulteriore tassello alla complessità del dibattito sul futuro del commercio globale. L'attesa ora è rivolta alle risposte concrete che arriveranno da Washington e Bruxelles. Il futuro dei rapporti commerciali tra Europa e Stati Uniti, infatti, resta ancora incerto e in bilico tra la speranza di un accordo e la preoccupazione per una possibile escalation di tensioni protezionistiche.
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