Strage a Gaza: raid israeliano su scuola, oltre 29 morti tra rifugiati, molti bambini

Tragedia a Gaza: raid israeliano su scuola, almeno 29 morti tra rifugiati
Gaza, Un raid israeliano su una scuola che ospitava rifugiati palestinesi ha causato una strage. Almeno 29 persone sono morte, tra cui, secondo le dichiarazioni di Naim Basem, alto dirigente di Hamas, 18 bambini. La notizia è stata diffusa da diverse fonti internazionali, generando immediate e forti condannare da parte della comunità internazionale.
Basem, in una dichiarazione rilasciata ai media, ha aggiunto un dettaglio straziante: tra le vittime ci sarebbe anche il nipote di due anni di Khalil al-Hayya, il negoziatore di Hamas a Doha. Questa informazione aggrava ulteriormente il bilancio già drammatico dell'attacco, sottolineando l'impatto devastante del conflitto sulla popolazione civile.
"Un'atrocità indicibile," ha commentato Basem, definendo l'attacco un crimine di guerra. Le immagini provenienti da Gaza mostrano scene di devastazione e disperazione: edifici distrutti, corpi senza vita e famiglie in lutto. La comunità internazionale è sotto shock di fronte a questa nuova escalation di violenza.
L'esercito israeliano, per ora, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sul raid, sebbene in precedenti comunicati abbia sostenuto di colpire esclusivamente obiettivi militari di Hamas. Tuttavia, la presenza di numerosi bambini e civili all'interno della scuola solleva serie preoccupazioni sulle modalità dell'operazione e sulla proporzionalità della risposta militare.
Le Nazioni Unite hanno espresso profonda preoccupazione per l'accaduto, chiedendo un'indagine indipendente e imparziale sull'incidente. Diversi paesi hanno già condannato l'attacco, richiedendo la cessazione immediata delle ostilità e l'avvio di negoziati per una soluzione pacifica al conflitto.
La situazione a Gaza rimane estremamente tesa. Il numero delle vittime potrebbe purtroppo aumentare nelle prossime ore, mentre le operazioni di soccorso continuano tra le macerie. La comunità internazionale è chiamata a esercitare la massima pressione per porre fine a questa violenza inaccettabile e garantire la protezione dei civili. Seguiranno aggiornamenti.
Per ulteriori informazioni consultare fonti giornalistiche internazionali affidabili.
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