Maruotti attacca Nordio sui femminicidi: "Parole pericolose"

Femminicidi: Maruotti (Anm) attacca Nordio: "Parole pericolose, non basta l'ergastolo"
"Non basta prevedere un reato autonomo punito con l'ergastolo, se poi non si investe in politiche sociali, sulla famiglia e sull'educazione sentimentale". Con queste parole, il segretario dell'Associazione nazionale magistrati, Nino Maruotti, ha sferzato duramente le proposte del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in merito al contrasto dei femminicidi. In un'intervista rilasciata oggi, Maruotti ha espresso forti perplessità sulla strategia del Guardasigilli, definendo alcune sue affermazioni come "pericolose".
Maruotti ha sottolineato l'importanza di un approccio multiforme al problema, che vada ben oltre l'inasprimento delle pene. "L'ergastolo per il femminicidio è certamente un segnale forte – ha dichiarato – ma non è sufficiente a contrastare la radice del problema. Serve un impegno concreto e sistematico su più fronti. Dobbiamo investire massicciamente nella prevenzione, partendo da un'educazione sentimentale adeguata sin dalla giovane età, rafforzando il supporto alle famiglie in difficoltà e promuovendo politiche sociali che contrastino le disuguaglianze di genere".
Il segretario dell'Anm ha inoltre criticato la tendenza a focalizzarsi esclusivamente sull'aspetto repressivo, dimenticando gli aspetti preventivi e di sostegno alle vittime. "È necessario – ha aggiunto – creare una rete di protezione efficace, che consenta alle donne di denunciare le violenze subite senza timore di ritorsioni e di trovare un'adeguata assistenza. Solo un intervento strutturale, che coinvolga istituzioni, società civile e famiglie, può garantire un reale contrasto al fenomeno dei femminicidi".
Le dichiarazioni di Maruotti arrivano in un momento di acceso dibattito pubblico sul tema, e rappresentano una netta presa di posizione contro le proposte del Ministro Nordio. La sfida, secondo il segretario dell'Anm, non è solo quella di punire i colpevoli, ma soprattutto quella di prevenire il verificarsi di nuovi drammi. Un'azione che richiede un impegno corale e un cambio di prospettiva, che vada oltre la semplice approvazione di nuove leggi.
La posizione dell'Anm è chiara: serve un approccio integrato, che metta al centro la persona e la sua dignità, e che non si limiti ad una mera risposta repressiva, ma che guardi al futuro con un impegno concreto e duraturo nel campo della prevenzione sociale.
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