Crollo in Borsa: dazi di Trump e Milano a -6%

Trump e le nuove tariffe: mercati nel panico, Milano crolla
La decisione di Trump di imporre nuove tariffe ha mandato nel panico i mercati globali. L'Asia ha chiuso in profondo rosso, mentre Mosca ha mostrato una maggiore resistenza. Milano, però, ha subito un tracollo, con il Ftse Mib che ha perso il 6%. Il Presidente americano ha commentato la situazione con la sua consueta disinvoltura: "È il momento di arricchirsi".
Le dichiarazioni di Trump, rilasciate ieri sera, hanno sottolineato l'ottimismo del Presidente riguardo alle nuove misure protezionistiche. "Tutti i Paesi ci stanno chiamando", ha affermato, aggiungendo "Abbiamo preso il comando". Queste parole, però, non sono bastate a rasserenare gli investitori, spaventati dalle possibili ripercussioni a livello globale di questa escalation di tensioni commerciali.
La chiusura in rosso delle Borse asiatiche prefigurava un'apertura negativa per gli altri mercati. Tokyo ha perso oltre l'1%, Hong Kong oltre il 2% e Shanghai ha terminato la giornata con un calo significativo. Anche le Borse europee hanno subito pesanti perdite. Parigi e Francoforte hanno chiuso con cali superiori al 3%, mentre Londra ha perso oltre il 2%.
A Milano la situazione è stata particolarmente critica. Il Ftse Mib ha registrato un crollo del 6%, cancellando in una sola giornata parte dei guadagni ottenuti nelle settimane precedenti. L'incertezza sulle conseguenze a lungo termine delle nuove tariffe ha spinto gli investitori a liquidare posizioni, amplificando la volatilità del mercato.
Analisti economici esprimono preoccupazione per le possibili ripercussioni su scala globale. La guerra commerciale in corso rischia di rallentare la crescita economica mondiale, con conseguenze negative per l'occupazione e gli investimenti. Le dichiarazioni di Trump, pur presentate con un tono trionfalistico, non hanno fatto altro che alimentare la preoccupazione diffusa tra gli operatori finanziari.
Il mondo attende con ansia le prossime mosse, sperando in un cambio di rotta da parte dell'amministrazione americana, che al momento sembra intenzionata a proseguire sulla strada del protezionismo, nonostante i segnali di allarme provenienti dai mercati finanziari di tutto il mondo. La situazione rimane dunque estremamente fluida e le prospettive per i prossimi giorni sono ancora incerte. La sfida ora è capire se le parole di Trump siano solo una strategia politica o l’inizio di un periodo di turbolenze economiche globali.
È fondamentale monitorare attentamente l'evolversi della situazione e le possibili conseguenze per l'economia globale.
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