Confessione Argentino: "Sara Campanella era fredda e indifferente"

Confessione Argentino: "Sara Campanella era fredda e indifferente"

Messina, l'urlo di dolore di una madre: "Bisogna denunciare!"

"Bisogna denunciare, bisogna parlare, perché nessuno soffra come mia figlia". Questo il grido straziante di Lucia Campanella, madre di Sara, la 22enne uccisa a coltellate a Messina. Un dolore immenso che si propaga sui social, un appello disperato a tutte le donne che vivono situazioni simili. Oggi, intanto, si è svolto l'interrogatorio del presunto assassino, Stefano Argentino, compagno di studi della vittima. L'uomo ha confessato davanti ai pubblici ministeri, dichiarando una versione dei fatti che ha gelato il sangue: "Era fredda e indifferente", avrebbe detto riferendosi a Sara.

La tragedia ha scosso profondamente la città di Messina, dove una fiaccolata ha riunito centinaia di persone per ricordare Sara e chiedere giustizia. La ricostruzione dell'accaduto, ancora frammentaria, si basa anche su alcuni agghiaccianti video che mostrano gli ultimi 9 minuti di vita della giovane. Immagini terribili che testimoniano la violenza inaudita subita da Sara, una violenza che ha lasciato sgomenti tutti coloro che hanno avuto accesso alle indagini.

La confessione di Argentino, seppur parziale, rappresenta un primo passo verso la verità. Le indagini, coordinate dalla Procura di Messina, proseguono a ritmo serrato per accertare ogni dettaglio, ricostruire la dinamica dei fatti e chiarire il movente. L'appello della madre di Sara, però, risuona potente e chiaro: la denuncia è fondamentale per contrastare la violenza sulle donne. Non bisogna tacere, bisogna rompere il muro di silenzio che troppo spesso avvolge queste tragedie. Bisogna fornire un aiuto concreto a chi vive situazioni di pericolo, a chi è vittima di violenza fisica o psicologica.

In queste ore di dolore e sgomento, la comunità di Messina si stringe attorno alla famiglia di Sara, cercando di dare loro conforto e sostegno. La speranza è che la giustizia faccia il suo corso, che il colpevole venga punito e che la morte di Sara non sia stata vana, ma possa servire a sensibilizzare l'opinione pubblica e a prevenire future tragedie.

Ricorda: Se sei vittima di violenza, non sei sola. Esistono centri antiviolenza e numeri di emergenza a cui puoi rivolgerti per chiedere aiuto. Non esitare a denunciare.

Per informazioni sui centri antiviolenza, è possibile consultare il sito del Ministero dell'Interno o altre risorse online.

(03-04-2025 13:44)