Unione Europea: guerra commerciale, ma crepe tra i governi

Ue pronta alla guerra commerciale: 26 miliardi di controtariffe in arrivo
L'Unione Europea si prepara a una dura risposta alle tariffe statunitensi, approvando due liste di prodotti americani per un valore totale di 26 miliardi di euro, destinati a subire controtariffe. La decisione, presa dalla Commissione Europea, segna un'escalation nella guerra commerciale tra Bruxelles e Washington, alimentando i timori di un'ulteriore intensificazione del conflitto. La scelta, per ora, non colpisce i colossi del settore tecnologico e le principali banche americane, ma la possibilità di estendere le controtariffe a questi settori rimane aperta, in caso di mancato accordo.
Le liste, pubblicate sul sito della Commissione Europea, includono una vasta gamma di prodotti, dai prodotti agricoli all'industria manifatturiera. Tra i beni colpiti figurano prodotti alimentari, macchinari e beni di consumo. La Commissione, in una nota ufficiale, sottolinea che questa misura è una risposta necessaria alle tariffe imposte dagli Stati Uniti su prodotti europei, ritenute illegittime secondo le regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Il testo afferma chiaramente l'impegno dell'UE a difendere i propri interessi e a ricercare una soluzione negoziata, ma sottolinea anche la determinazione a reagire in modo proporzionale alle azioni di Washington.
Ma l'unità europea è tutt'altro che garantita. Si registra infatti una certa divisione tra gli stati membri, con alcuni paesi più propensi a una linea dura rispetto ad altri. La scelta di non colpire immediatamente le grandi aziende tecnologiche e finanziarie statunitensi, ad esempio, potrebbe essere interpretata come un segnale di cautela, ma allo stesso tempo potrebbe risultare insufficiente a esercitare la pressione necessaria su Washington per trovare un accordo.
L'entrata in vigore delle controtariffe è imminente, e la situazione rimane fluida. Le prossime settimane saranno cruciali per capire se la minaccia di ulteriori misure da parte dell'UE porterà gli Stati Uniti a riconsiderare la propria posizione, o se invece si assisterà a un'ulteriore escalation del conflitto con conseguenze imprevedibili per l'economia globale. L'impatto su consumatori e imprese, sia in Europa che negli Stati Uniti, è ancora difficile da quantificare, ma l'incertezza è già palpabile.
La situazione richiama alla mente le tensioni commerciali del passato, e la necessità di una diplomazia attiva per evitare una spirale negativa è evidente. Il mondo attende con ansia gli sviluppi futuri, sperando in una soluzione che eviti un conflitto commerciale di vasta portata.
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