Sovranisti a congresso Lega: Salvini corteggia Musk e Le Pen

Lega, Congresso a Fiuggi: Vannacci e la polveriera dei vicesegretari
Fiuggi (FR) - Il congresso della Lega a Fiuggi è stato teatro di un acceso dibattito sulla nomina dei vicesegretari, questione rimandata a data da destinarsi. L'ombra di Roberto Vannacci aleggia sul partito, con ipotesi che lo vedrebbero impegnato in una delega specifica legata al comparto Difesa. Una scelta che potrebbe rappresentare un tentativo di gestire la complessa situazione generata dal suo libro, Il mondo al contrario, che ha scatenato polemiche a livello nazionale e internazionale. Intanto, Matteo Salvini sta preparando una mozione che, stando alle indiscrezioni, conterrà richiami forti al Nord e una riconferma dell'identità nazionale del partito.
"Il congresso è stato una conferma della forza della Lega e della sua coesione", ha dichiarato Salvini, ribadendo la linea politica del partito. "Continueremo a batterci per i temi cari agli italiani, a partire dal lavoro e dalla sicurezza." Il leader leghista ha annunciato di aver invitato Elon Musk al congresso, sperando in una partecipazione anche di Marine Le Pen, magari attraverso un videomessaggio.
La presenza di numerosi big del sovranismo al congresso ha ulteriormente acceso i riflettori sulla situazione interna. L'atmosfera è stata elettrica, con diverse correnti interne che si confrontano sulla strategia da adottare in vista delle prossime elezioni europee e delle sfide politiche nazionali. La questione dei vicesegretari, dunque, resta un nodo cruciale da sciogliere. La scelta di rimandarne la nomina sembra indicare una volontà di approfondire le diverse posizioni all'interno del partito, prima di giungere a una decisione definitiva. La delega per Vannacci, se confermata, rappresenterebbe una soluzione di compromesso, permettendo di valorizzare le sue competenze evitando al contempo ulteriori tensioni.
La strategia di Salvini appare dunque tesa a unire il partito, cercando di bilanciare le diverse sensibilità interne, da quelle più tradizionalmente legate al Nord a quelle che guardano a un'apertura più ampia a livello nazionale. La partecipazione di figure di spicco del panorama sovranista europeo, come si spera possa essere quella di Le Pen, sottolinea l'ambizione di Salvini di proiettare la Lega su un palcoscenico internazionale, rafforzando le sue relazioni con i movimenti populisti e nazionalisti di tutto il continente. La partita per il controllo della Lega, dunque, è ancora aperta e le prossime settimane saranno decisive per definire gli equilibri interni e le scelte strategiche del partito.
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