Kherson: droni russi usano civili come bersagli per l'addestramento

Mosca reclama Kherson: caccia ai civili per addestrare i piloti di droni
La riconquista ucraina di Kherson, avvenuta nell'autunno del 2022, è ormai un lontano ricordo per la Russia. La città sul Dnepr, liberata dall'occupazione russa, è tornata al centro delle ambizioni di Mosca, che ora terrorizza la popolazione civile per riconquistare il controllo.Le testimonianze raccolte da diverse fonti internazionali parlano di una situazione drammatica. La popolazione di Kherson vive sotto una costante minaccia. Si racconta di attacchi indiscriminati, di un'escalation di violenza e, soprattutto, di una pratica agghiacciante che potrebbe essere definita un vero e proprio "safari umano".
Secondo diversi report, i droni russi vengono utilizzati per addestrare i piloti a colpire obiettivi civili. Si tratta di un'accusa gravissima, che se confermata, rappresenterebbe un crimine di guerra. Testimoni oculari descrivono scene di terrore, con droni che sorvolano le strade e i campi alla ricerca di obiettivi. La popolazione si nasconde, vivendo nel costante timore di essere la prossima vittima.
"È un incubo continuo," ha dichiarato un residente di Kherson, che preferisce rimanere anonimo per motivi di sicurezza. "Non possiamo uscire di casa senza paura, non sappiamo quando e dove ci colpiranno."
Questa nuova fase del conflitto evidenzia la spietatezza della guerra e l'inaccettabile disprezzo per la vita umana. La comunità internazionale deve condannare fermamente queste azioni e intensificare gli sforzi per garantire la protezione dei civili in Ucraina. L'impunità per tali crimini non può essere tollerata.
Le organizzazioni umanitarie sono impegnate a fornire assistenza alle popolazioni colpite, ma gli sforzi sono resi estremamente difficili dalla situazione di guerra. L'accesso all'area è limitato e la sicurezza degli operatori umanitari è costantemente a rischio.
La situazione a Kherson richiede un'azione immediata e decisa da parte della comunità internazionale. È necessario un intervento per porre fine alle violenze e garantire la sicurezza dei civili. Il silenzio di fronte a tali atrocità sarebbe una grave complicità.
La comunità internazionale deve esercitare pressioni sulla Russia affinché cessi immediatamente le ostilità e rispetti il diritto internazionale umanitario. La sofferenza del popolo ucraino non può essere ignorata. È tempo di agire per fermare questa barbarie.
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