Italia, prigioni: container abitativi per i detenuti, una soluzione contestata.

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Celle Container in Arrivo: Un Affare da 32 Milioni di Euro che Fa Discutere
La decisione del Ministero della Giustizia di realizzare blocchi detenzione modulari, comunemente definiti celle container, in nove istituti penitenziari italiani sta sollevando un acceso dibattito. L'investimento, pari a 32 milioni di euro per complessivi 384 posti, è stato presentato come una soluzione rapida al problema del sovraffollamento carcerario, ma le critiche non tardano ad arrivare. BR"Siamo di fronte a una misura che, seppur dettata dall'emergenza, rischia di compromettere ulteriormente la dignità dei detenuti," afferma il Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. "Le celle container, per loro stessa natura, presentano limiti strutturali evidenti in termini di spazio, areazione e illuminazione." BRIl progetto prevede la realizzazione di moduli prefabbricati che verranno assemblati all'interno delle strutture carcerarie esistenti. L'obiettivo è quello di creare nuovi spazi detentivi in tempi brevi, ma molti esperti sollevano dubbi sull'effettiva efficacia di questa soluzione. BR"Non è aumentando il numero di celle, peraltro in condizioni precarie, che si risolve il problema del sovraffollamento," sottolinea un rappresentante di un'associazione a tutela dei diritti dei detenuti. "Serve un intervento più ampio che agisca sulle cause del problema, come l'eccessivo ricorso alla custodia cautelare e la lentezza dei processi." BRAnche all'interno della Polizia Penitenziaria serpeggia malumore. "Questi moduli prefabbricati complicano ulteriormente la gestione degli istituti," confida un agente. "Aumentano il carico di lavoro e creano ulteriori problemi di sicurezza." BRL'iniziativa, quindi, si presenta come un tentativo di risposta all'emergenza, ma solleva interrogativi profondi sull'effettiva adeguatezza e sostenibilità di una soluzione che, secondo molti, rischia di peggiorare ulteriormente le condizioni di vita dei detenuti. Resta da vedere se, nei prossimi mesi, il Ministero della Giustizia saprà rispondere alle critiche e trovare alternative più efficaci e rispettose della dignità umana.```(