Il sindaco di Milano critica il referendum sulle restrizioni alle moto

Sala attacca: "Referendum sulle moto? Puro esibizionismo!"
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha stroncato senza mezzi termini l'idea di un referendum per abrogare i divieti alle moto in alcune zone della città. In una recente intervista rilasciata a diversi organi di stampa, Sala ha definito l'iniziativa "puro esibizionismo", sottolineando la necessità di privilegiare soluzioni concrete per la mobilità sostenibile."Non credo che un referendum sia la soluzione migliore per affrontare un problema così complesso come quello della circolazione delle moto nel centro di Milano" ha dichiarato Sala. "Si tratta di una questione che richiede un approccio ragionato e basato su dati concreti, non su iniziative emotive dettate da interessi di parte".
Il sindaco ha ricordato gli sforzi dell'amministrazione per promuovere forme di mobilità alternativa, come la bicicletta e i mezzi pubblici, e ha ribadito l'impegno nella lotta contro l'inquinamento atmosferico. La limitazione della circolazione delle moto, ha spiegato, rientra in una strategia più ampia volta a migliorare la qualità dell'aria e a rendere Milano una città più vivibile.
"Capisco le preoccupazioni di alcuni cittadini", ha aggiunto Sala, "ma credo che un referendum su questo tema sia fuorviante e rischia di creare solo ulteriore confusione. Dobbiamo concentrarci su soluzioni concrete ed efficaci, non su iniziative propagandistiche."
Le dichiarazioni di Sala arrivano in un momento di acceso dibattito sulla mobilità urbana a Milano. La questione dei divieti per le moto, infatti, ha acceso le polemiche negli ultimi mesi, dividendo l'opinione pubblica e sollevando diverse perplessità tra gli automobilisti. La posizione del sindaco, netta e decisa, sembra chiudere definitivamente la porta alla possibilità di un referendum. Resta ora da vedere come evolverà la situazione e quali saranno le prossime mosse degli iniziatori del referendum.
La sfida per Milano rimane quella di trovare un equilibrio tra le esigenze della mobilità privata e la necessità di tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini. Un equilibrio che, secondo Sala, non può passare attraverso referendum ma attraverso un'attenta pianificazione urbanistica e politiche mirate.
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