Il fronte del "no" a Calenda: da FI al PD, passando per +Europa. Schlein: "Si decida"

La proposta di Calenda affonda: un mare di "no" dalla politica italiana
La proposta di Carlo Calenda per un fronte riformista di centrodestra e centrosinistra ha raccolto un'accoglienza decisamente fredda. Da Forza Italia ai Democratici, passando per +Europa, le reazioni sono state unanimemente negative, lasciando il leader di Azione in una posizione di sostanziale isolamento politico.
"Decida dove stare", ha tuonato Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, riassumendo il sentimento di diffidenza che permea la maggior parte delle forze politiche italiane di fronte all'iniziativa del leader di Azione. La proposta, che mirava a creare una coalizione in grado di competere con il centrodestra, si è scontrata con l'immobilismo delle altre forze politiche, restie ad abbandonare le proprie posizioni ideologiche e strategiche.
Forza Italia, in particolare, ha respinto seccamente l'idea, ribadendo la propria collocazione all'interno del governo Meloni. Anche da +Europa, pur condividendo alcuni punti del programma di Calenda, è arrivato un netto rifiuto, sottolineando l'incompatibilità con la visione politica del partito guidato da Emma Bonino. L'impressione è che l'iniziativa di Calenda, lanciata con l'obiettivo di ridisegnare lo scenario politico italiano, si sia scontrata con una realtà più complessa e frammentata del previsto.
L'insuccesso della proposta evidenzia la difficoltà di costruire alleanze trasversali nel panorama politico italiano attuale, marcato da profonde divisioni ideologiche e da una crescente polarizzazione. L'appello di Calenda a superare gli steccati tradizionali, ha trovato terreno fertile solo in una piccola parte dello spettro politico, lasciando il leader di Azione a confrontarsi con una realtà politica che sembra più interessata a consolidare le proprie posizioni che ad esplorare nuove strade.
Il futuro politico di Calenda e del suo partito rimane incerto. La strategia di cercare alleanze al di là dei confini tradizionali della coalizione di centrosinistra o di centrodestra si è rivelata, almeno per ora, un fallimento. L'iniziativa ha evidenziato la difficoltà di superare le logiche di partito e la priorità data alla sopravvivenza politica nel breve termine rispetto a progetti a lungo termine.
Resta da capire quale sarà la prossima mossa di Calenda. Il leader di Azione dovrà rivalutare la sua strategia, considerando la scarsa accoglienza ricevuta dalla sua proposta e la necessità di ridefinire la propria posizione nello scenario politico italiano.
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