Delmastro al Dap: il Quirinale frena dopo tre mesi di nomine bloccate

In stallo la nomina del nuovo Capo del Dap: il Quirinale frena su Delmastro, caos nelle carceri
Tre mesi di vuoto al vertice del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e la situazione nelle carceri italiane precipita. Il rinvio della nomina del successore di Giovanni Russo, dimessosi a febbraio, sta generando preoccupazioni crescenti, con il Quirinale che sembra esitare sulla candidatura di Andrea Delmastro Delle Vedove, sottosegretario alla Giustizia. La scelta appare bloccata da un nodo di difficoltà che mettono in luce una situazione complessa e preoccupante.
Il sovraffollamento, i suicidi e le condizioni generali di detenzione stanno raggiungendo livelli critici. Le segnalazioni di sindacati di polizia penitenziaria e associazioni per i diritti umani si moltiplicano, dipingendo un quadro allarmante: celle sovraffollate, mancanza di personale, scarse risorse e un clima di tensione palpabile. La mancanza di una guida forte al Dap in questo momento delicato sta amplificando i problemi.
La candidatura di Delmastro, seppur sostenuta dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio, sembra incontrare resistenze al Quirinale. Non sono state rese pubbliche le ragioni specifiche di questo blocco, ma si vocifera di dubbi sulla sua adeguatezza al ruolo, considerato l'impatto che le condizioni carcerarie hanno sulla sicurezza pubblica e sulla tutela dei diritti fondamentali. L'attesa si protrae, con gravi ripercussioni sulla già critica situazione delle carceri italiane.
Nel frattempo, la situazione nelle carceri peggiora. Numerosi sono i casi di autolesionismo e tentativi di suicidio, specchio di una sofferenza diffusa tra la popolazione detenuta, che vive in condizioni di precarietà e priva di adeguate cure. La mancanza di un Capo del Dap efficace contribuisce ad aggravare una situazione già drammatica.
L'inazione prolungata rischia di trasformarsi in una vera e propria emergenza. La necessità di una figura autorevole e preparata al vertice del Dap è prioritaria per affrontare le numerose sfide che il sistema carcerario italiano deve affrontare. La designazione di un nuovo capo non può essere ulteriormente rimandata: è indispensabile garantire la sicurezza sia dei detenuti che del personale di polizia penitenziaria, migliorando le condizioni di vita all'interno degli istituti e garantendo il rispetto dei diritti umani.
Si attende ora una decisione da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che dovrà sciogliere il nodo della nomina e dare una risposta alle crescenti preoccupazioni che circolano attorno alla crisi del sistema carcerario italiano. La speranza è che la scelta finale sia guidata da criteri di competenza e di sensibilità alle urgenze del momento, per poter finalmente dare inizio ad una vera opera di riforma e di miglioramento.
(