Le tariffe penalizzano Wall Street

Milano chiude in rosso, ma limita le perdite: i dazi mettono a dura prova le Borse
Milano ha chiuso la seduta di lunedì con un calo dello 1,7%, dopo aver toccato in mattinata un minimo di oltre il 2%. Una giornata di forti oscillazioni per Piazza Affari, condizionata pesantemente dalle tensioni internazionali legate alle guerre commerciali e all'incertezza sui dazi. La debolezza del mercato azionario milanese rispecchia un trend negativo generalizzato a livello globale, con le principali Borse europee ed extraeuropee che hanno registrato perdite.
Il peso dei dazi si fa sentire in maniera pesante sull'umore degli investitori. La prospettiva di una prolungata guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, con possibili ripercussioni anche sull'Europa, genera una forte avversione al rischio. Gli operatori finanziari sono in attesa di segnali più chiari dalle maggiori potenze economiche mondiali, sperando in una de-escalation delle tensioni. La volatilità dei mercati, in questo contesto, è destinata a persistere.
Il settore automobilistico, particolarmente sensibile alle dinamiche commerciali internazionali, ha sofferto in modo significativo. Anche il comparto tecnologico, strettamente legato agli scambi globali, ha registrato performance negative. L'incertezza sull'andamento economico globale e sulle politiche commerciali future sta spingendo gli investitori ad adottare una posizione più cauta, limitando gli investimenti a medio-lungo termine.
Gli analisti prevedono che la situazione di volatilità potrebbe protrarsi nelle prossime settimane. La capacità di ripresa dei mercati dipenderà in larga misura dalla capacità dei governi di trovare soluzioni condivise per gestire le tensioni commerciali. Un'eventuale escalation potrebbe avere conseguenze molto negative per l'economia globale, con possibili ripercussioni anche sul mercato del lavoro. La situazione richiede attenta osservazione e prudenza.
Si attende con ansia l'evoluzione della situazione geopolitica e soprattutto eventuali comunicazioni ufficiali da parte delle autorità statunitensi e cinesi. Solo un chiaro segnale di distensione potrebbe contribuire a ristabilire la fiducia degli investitori e a far tornare la serenità sui mercati finanziari. Per ora, il clima rimane teso e incerto.
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