Vance contro l'Europa sul deficit, nel mirino le politiche DEI delle imprese francesi.

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Tensioni Transatlantiche: Washington Contesta i Costi dell'Inclusione in Francia

Parigi - Un clima di crescente tensione si respira tra Francia e Stati Uniti in seguito alle recenti dichiarazioni provenienti dalla Casa Bianca riguardo alle politiche inclusive implementate dal governo francese. Secondo fonti vicine all'Eliseo, l'amministrazione americana avrebbe espresso preoccupazione per l'impatto economico di tali politiche, quantificando la spesa in "duemila miliardi all'anno", cifra ritenuta eccessiva.

La reazione del Presidente Macron non si è fatta attendere. In un intervento pubblico, ha definito le pressioni statunitensi "un'ingerenza inaccettabile" negli affari interni francesi. Macron ha ribadito l'impegno del suo governo a perseguire politiche che promuovano l'uguaglianza e la giustizia sociale, sottolineando che tali investimenti rappresentano un valore aggiunto per la società francese nel suo complesso.

Ad alimentare ulteriormente la controversia, si aggiungono le critiche del Segretario al Commercio Vance, che ha accusato l'Europa di contribuire al deficit commerciale statunitense. Vance avrebbe inoltre esercitato pressioni sulle aziende francesi affinché rivedano e, in alcuni casi, cancellino i programmi legati alla Diversità, Equità e Inclusione (DEI).

La situazione sta generando un acceso dibattito sia in Francia che negli Stati Uniti. Esperti economici si interrogano sulla veridicità delle cifre diffuse dalla Casa Bianca e sull'effettivo impatto delle politiche inclusive sull'economia francese. Nel frattempo, rappresentanti del mondo accademico e della società civile denunciano le pressioni statunitensi come un attacco ai valori fondamentali della democrazia e dell'autodeterminazione nazionale.
Resta da vedere come evolverà questa delicata situazione e quali saranno le conseguenze per le relazioni transatlantiche.

(30-03-2025 01:00)