Ecco un possibile titolo riformulato: **Accordo Albania, l'esperta Favilli avverte: "Espulsioni possibili solo dal suolo italiano, pioggia di impugnazioni in vista"**

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Decreto Albania, Favilli: "Scarsa utilità e rischio valanga di ricorsi"
"Sarà di scarsissima utilità" e "non servirà affatto come deterrente".BR Parole dure quelle della giurista e docente universitaria Anna Favilli sul cosiddetto Decreto Albania, che prevede il trasferimento in Albania di richiedenti asilo.BR
In un'intervista esclusiva, la Favilli ha espresso forti dubbi sulla fattibilità e sull'efficacia del provvedimento, sottolineando come le criticità giuridiche siano numerose e significative. "Il decreto si basa su una premessa errata", ha spiegato la docente, "ovvero quella di poter esternalizzare completamente le procedure di asilo.BR La giurisdizione resta italiana, e questo implica una serie di obblighi che non possono essere elusi semplicemente trasferendo fisicamente le persone in un altro Paese."
Uno dei punti più critici, secondo la Favilli, riguarda la limitazione dei rimpatri. "I rimpatri potranno avvenire solo dall'Italia", ha precisato. "Questo significa che se una persona a cui è stato negato l'asilo in Albania dovesse sottrarsi al rimpatrio, l'Italia dovrebbe farsi carico del suo trasferimento in territorio nazionale per poi procedere all'espulsione.BR Un'operazione complessa e costosa, che vanifica in parte l'obiettivo di decongestionare il sistema di accoglienza italiano."
Ma il rischio maggiore, secondo la giurista, è rappresentato da una "valanga di ricorsi". "Il decreto presenta profili di incostituzionalità e di incompatibilità con il diritto europeo", ha affermato la Favilli. "È prevedibile che numerosi richiedenti asilo si rivolgano ai tribunali per contestare il trasferimento in Albania, con conseguenti lungaggini burocratiche e costi legali elevati.BR Inoltre, la mancanza di chiarezza su molti aspetti operativi del decreto rischia di generare incertezza e confusione, aumentando ulteriormente il contenzioso."
La Favilli ha concluso sottolineando come, a suo avviso, il Decreto Albania rappresenti più un'operazione di propaganda politica che una soluzione concreta al problema dell'immigrazione.BR "Si tratta di un provvedimento ideologico, che non tiene conto della complessità della realtà e che rischia di creare più problemi di quanti ne risolva". Per approfondimenti sul diritto dell'immigrazione si consiglia la consultazione del sito specializzato ASGI.
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