Myanmar: terremoto, oltre 1600 morti

Terremoto in Myanmar: Oltre 1600 morti, ma il bilancio potrebbe aggravarsi drammaticamente
Il bilancio delle vittime del violento terremoto che ha colpito il Myanmar sale a 1644, ma gli esperti statunitensi temono che il numero finale possa raggiungere le 10.000 unità. La giunta militare, nonostante la tragedia, continua a bombardare i ribelli, senza interrompere le ostilità.
La situazione sul terreno è drammatica. Le infrastrutture sono gravemente danneggiate: torri di controllo crollate e aeroporti chiusi a Naypyidaw e Mandalay stanno ostacolando gli aiuti di soccorso. I media locali riportano scene strazianti: "Collassata una scuola vicino a Mandalay, 12 bambini uccisi", si legge in un comunicato. Questa notizia sottolinea la vulnerabilità delle strutture e la difficoltà nell'effettuare con precisione i soccorsi.
La lentezza dei soccorsi è aggravata dal conflitto in corso. La giunta militare, impegnata nel conflitto interno, sta allocando risorse limitate alla gestione dell'emergenza. Questa situazione mette a rischio la vita di migliaia di persone rimaste intrappolate sotto le macerie. L'accesso alle zone più colpite è ostacolato dalle strade distrutte e dalla presenza di zone pericolose a causa delle operazioni militari.
Le organizzazioni internazionali stanno mobilitando aiuti umanitari, ma la situazione di instabilità politica e la mancanza di infrastrutture rendono estremamente difficoltosa la consegna degli aiuti. È urgente un intervento internazionale coordinato per garantire la sicurezza delle persone e fornire assistenza medica e umanitaria alle popolazioni colpite. La comunità internazionale deve esercitare pressione sulla giunta militare affinché cessi le ostilità e dia priorità alle operazioni di soccorso e alla ricostruzione. La tragedia del terremoto si somma ad una già drammatica situazione umanitaria nel paese, e solo una risposta coordinata e rapida può evitare un ulteriore aggravamento della crisi.
Si attendono ulteriori aggiornamenti sulla situazione. Per maggiori informazioni si consiglia di consultare siti web affidabili e organizzazioni internazionali impegnate nella gestione della crisi.
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