Myanmar: terremoto, oltre 1600 morti

Terremoto in Myanmar: il bilancio sale a 1644 morti, ma la giunta militare continua a bombardare
Una tragedia immane aggravata da un conflitto senza fine. Il terremoto che ha colpito il sud-est asiatico ha già causato 1644 vittime, secondo i dati forniti dalla giunta militare birmana. Una cifra che, secondo gli esperti statunitensi, potrebbe purtroppo lievitare fino a raggiungere le 10.000 unità. Mentre le operazioni di soccorso faticano a procedere a causa delle distruzioni e dell'instabilità politica, la giunta militare continua i suoi bombardamenti contro i ribelli, ignorando l'emergenza umanitaria.
La situazione sul terreno è drammatica. Le infrastrutture sono devastate: le torri di controllo degli aeroporti di Naypyidaw e Mandalay sono crollate, causando la chiusura degli scali. I media locali riportano immagini strazianti, come il crollo di una scuola vicino a Mandalay, con la tragica perdita di 12 bambini. La disperazione è palpabile tra la popolazione, già provata da anni di conflitto e repressione.
La lentezza dei soccorsi è ulteriormente aggravata dalle difficoltà logistiche, e dalla mancanza di accesso a diverse zone colpite dal sisma. Molte aree rimangono isolate, con le comunicazioni interrotte e l'accesso limitato per i team di soccorso. L'appello internazionale per aiuti umanitari è urgente, ma la situazione politica instabile ostacola gli sforzi internazionali.
Gli esperti internazionali mettono in guardia sulla possibilità di un aumento significativo del numero delle vittime nei prossimi giorni. La distruzione di abitazioni e infrastrutture, unita alla difficoltà di accesso alle zone colpite, rende difficile una valutazione precisa dell'entità del disastro. La comunità internazionale esorta la giunta militare a cessare le ostilità e a collaborare pienamente con gli sforzi di soccorso.
È fondamentale che la comunità internazionale si unisca per fornire aiuti immediati alle popolazioni colpite e per pressione la giunta militare a dare priorità alla sicurezza e al benessere dei cittadini birmani in questo momento di crisi senza precedenti. Il mondo osserva con preoccupazione e spera in una rapida conclusione delle ostilità, per permettere che i soccorsi raggiungano chi ne ha più bisogno.
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