Passaggio all'ora legale: stanotte si sposta l'orologio

Ora legale: Un'altra primavera con il cambio d'ora, ma il futuro è incerto
Stasera, alle 2:00, le lancette si sposteranno un'ora avanti, dando il benvenuto all'ora legale. Ma mentre ci prepariamo a questa consueta operazione, a livello europeo il dibattito sulla sua definitiva abolizione sembra essersi arenato. L'incertezza regna sovrana, lasciandoci con la prospettiva di un perpetuo avanti e indietro tra ora solare e ora legale, almeno per il momento.
La Commissione Europea, dopo aver proposto nel 2018 l'abolizione del cambio orario, non è riuscita a raggiungere un accordo unanime tra gli Stati membri. Le divergenze di opinione, legate soprattutto agli impatti economici e sociali di una scelta così rilevante, si sono rivelate insormontabili. Paesi che puntano su un'ora legale permanente, altri che preferiscono quella solare, e la mancanza di una visione condivisa ha di fatto bloccato ogni iniziativa per una soluzione definitiva.
Il risultato è che, per l'ennesima volta, ci troveremo ad affrontare il cambio di ora, con tutte le conseguenze a esso connesse: difficoltà di adattamento al nuovo ritmo circadiano, possibili ripercussioni sulla salute e sull'umore, e inevitabili disagi per chi lavora a turni o viaggia frequentemente.
Intanto, l'opinione pubblica si divide. Mentre alcuni auspicano l'abolizione dell'ora legale per un ritorno definitivo all'ora solare, altri ritengono che l'ora legale, seppur con i suoi svantaggi, offrirebbe vantaggi in termini di risparmio energetico e sfruttamento della luce diurna. La discussione, dunque, resta aperta e il futuro del cambio d'ora in Europa rimane incerto.
Per ora, ci resta solo da adeguarsi al cambio di ora di questa notte, cercando di limitare al minimo i disagi e sperando che in futuro si possa trovare una soluzione più stabile e definitiva. La speranza è che l'Europa riesca a trovare un accordo condiviso, ma per ora il dibattito sembra relegato in un vicolo cieco. E così, mentre il sole tramonta un po' più tardi, la domanda persiste: quanto durerà ancora questa pratica annuale?
Maggiori informazioni sull'argomento sono disponibili sul sito del Parlamento Europeo.
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