Sclerosi multipla: Tribunale di Trieste respinge richiesta suicidio assistito

Sclerosi multipla: Tribunale di Trieste respinge richiesta suicidio assistito

Tribunale di Trieste dice no al suicidio assistito: l'Associazione Luca Coscioni critica la decisione

Il Tribunale di Trieste ha respinto la richiesta di suicidio assistito presentata da una donna affetta da Sclerosi Multipla. La decisione, secondo il giudice, si basa sulla considerazione che la condizione della paziente non dipende da trattamenti di sostegno vitale. Questa interpretazione, però, è stata duramente contestata dall'Associazione Luca Coscioni, che segue il caso e la sostiene nella sua battaglia per il diritto di scegliere.

Secondo l'Associazione Luca Coscioni, la sentenza del Tribunale di Trieste presenta una lettura della legge non conforme al dettato costituzionale. L'interpretazione del giudice, che esclude la possibilità del suicidio assistito perché la malattia non è direttamente legata a trattamenti vitali, viene considerata eccessivamente restrittiva e in contrasto con i principi di autonomia e autodeterminazione riconosciuti dalla Carta fondamentale.

Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, ha dichiarato: "Questa sentenza rappresenta un passo indietro rispetto ai progressi compiuti in materia di fine vita. È inaccettabile che una persona affetta da una malattia così invalidante come la Sclerosi Multipla, che le impedisce di vivere una vita dignitosa, si veda negare il diritto di scegliere come e quando concludere la propria esistenza." Cappato ha inoltre sottolineato l'importanza di una legislazione chiara e precisa che garantisca il rispetto della volontà del paziente, evitando interpretazioni arbitrarie che possono portare a ingiustizie.

L'Associazione Luca Coscioni ha annunciato che ricorrerà contro la decisione del Tribunale di Trieste, proseguendo nella battaglia legale per affermare il diritto al suicidio assistito nel rispetto dei principi costituzionali. La vicenda evidenzia ancora una volta la complessità e la delicatezza del tema del fine vita, e la necessità di un dibattito pubblico aperto e informato che tenga conto delle diverse prospettive e delle esigenze delle persone coinvolte.

La speranza dell'Associazione Luca Coscioni è che le future sentenze tengano conto della sofferenza della persona, della sua incapacità di condurre una vita degna e rispettosa, e della sua libera scelta di porre fine alle proprie sofferenze, nel rispetto della legislazione vigente e dei principi costituzionali. Il caso di Trieste, infatti, rappresenta un punto cruciale per l'evoluzione della giurisprudenza in materia di suicidio assistito e rappresenta un campanello d'allarme per la necessaria chiarificazione normativa in questo ambito.

Per approfondire la posizione dell'Associazione Luca Coscioni, è possibile visitare il loro sito ufficiale: https://www.associazionelucacoscioni.it/

(28-03-2025 11:21)