Kiev sollecita l'UE: inviate soldati al fronte.

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KIEV IRRITATA: "BASTA CASCHI BLU, MANDATE SOLDATI CHE COMBATTONO!"
BRLa tensione sale tra Kiev e l'Unione Europea. Dopo mesi di appelli all'invio di armi e di sostegno finanziario, il governo ucraino alza la voce e chiede apertamente un cambio di strategia. "Non abbiamo bisogno di peacekeeper che si limitino a osservare", ha dichiarato ieri un alto funzionario del Ministero della Difesa ucraino, parlando in condizione di anonimato. "Abbiamo bisogno di truppe che siano disposte a combattere, a difendere il nostro territorio e a respingere l'aggressore".BRBRLa richiesta, che segna un punto di rottura rispetto alle precedenti dichiarazioni ufficiali, è giunta dopo un'ennesima ondata di attacchi missilistici che hanno colpito infrastrutture civili e obiettivi militari in diverse regioni del paese. La fonte governativa ha poi aggiunto: "Apprezziamo l'aiuto umanitario e le sanzioni economiche, ma queste non sono sufficienti. Il tempo della diplomazia è finito, ora serve azione concreta sul campo".BRBRLa reazione a Bruxelles è stata, per il momento, cauta. "Stiamo valutando attentamente la situazione", ha affermato un portavoce dell'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri, Josep Borrell. "La sicurezza dei nostri cittadini è la priorità assoluta". Tuttavia, è evidente che la richiesta di Kiev pone l'Unione Europea di fronte a un bivio: intensificare il proprio coinvolgimento nel conflitto, con tutte le conseguenze che ne derivano, oppure limitarsi a un ruolo di supporto logistico e umanitario. La decisione, come è facile immaginare, è tutt'altro che semplice e rischia di dividere i paesi membri, già profondamente divisi sulle strategie da adottare nei confronti della crisi ucraina.BRUn commentatore politico del parlamento Europeo ha affermato che la richiesta è irrealistica, ma che il dibattito è aperto.```(