Gal Gadot, Biancaneve e le polemiche: accuse di propaganda pro-palestinese contro Disney

Biancaneve e la Regina Cattiva: Gal Gadot nel mirino delle proteste arabe
Le polemiche infiammano il mondo arabo a causa della partecipazione di Gal Gadot, attrice israeliana, nel nuovo live-action Disney di Biancaneve.La scelta di Gal Gadot per il ruolo della Regina Cattiva nel rifacimento del classico Disney sta scatenando un'ondata di proteste e boicottaggi nel mondo arabo. L'attrice, nota per il suo ruolo di Wonder Woman, è stata bersaglio di dure critiche e minacce di morte sui social media, alimentando un acceso dibattito sulla sua presenza nel film e sul ruolo di Israele nel conflitto israelo-palestinese.
A gettare ulteriore benzina sul fuoco è la scelta dell'attrice Rachel Zegler per il ruolo di Biancaneve. Zegler, nota per il suo impegno a favore della causa palestinese, ha espresso pubblicamente la sua solidarietà con Gaza e ha partecipato ad eventi pro-palestinesi. Questa contrapposizione tra le due attrici – una apertamente pro-Israele e l'altra solidale con la causa palestinese – ha amplificato le polemiche, trasformando il film in un'arena per la battaglia ideologica.
"È inaccettabile che Disney scelga un'attrice che rappresenta uno stato occupante per un ruolo così importante," scrivono alcuni utenti sui social media, appellandosi a un boicottaggio del film. Altri hanno espresso preoccupazione per la sicurezza dell'attrice, sollecitando Disney a prendere posizione sulla questione.
La Disney, fino a questo momento, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito alle proteste. La scelta di Gal Gadot, considerata da molti una figura controversa a causa delle sue posizioni politiche e del suo servizio militare nelle Forze di Difesa Israeliane, sembra essere stata una scelta non priva di rischi per lo studio di produzione. La situazione è ulteriormente complicata dalla diffusa percezione di un sostegno implicito da parte di Disney allo stato israeliano, alimentando un senso di ingiustizia e risentimento tra molti spettatori nel mondo arabo.
L'impatto di questa controversia sulla distribuzione e il successo del film resta ancora da vedere. Tuttavia, è chiaro che la scelta del cast ha innescato una complessa discussione sulle responsabilità sociali delle case cinematografiche e sul delicato equilibrio tra intrattenimento e politica nel mondo globalizzato. La vicenda evidenzia come il cinema, oggi più che mai, sia un potente strumento di espressione ideologica, capace di generare discussioni e proteste a livello globale.
BBC News offre approfondimenti sul conflitto israelo-palestinese.
(