Ex sindaco di Capaccio agli arresti domiciliari per voto di scambio mafioso

Inchiesta anticamorra a Salerno: Bomba contro l'ex sindaco di Capaccio
Un'inchiesta del pool anticamorra di Salerno ha svelato un inquietante piano di omicidio ai danni di un ex amministratore comunale. Il pubblico ministero ha dichiarato: "Quando l'accordo saltò, i clan volevano ucciderlo con una bomba". L'ex sindaco di Capaccio, Antonio Alfieri, è stato posto agli arresti domiciliari con l'accusa di voto di scambio politico-mafioso.
L'operazione, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, ha portato alla luce un'intricata rete di rapporti tra criminalità organizzata e politica locale. Secondo le indagini, Alfieri avrebbe stretto accordi con esponenti di spicco della camorra in cambio di appoggio elettorale. Quando questi patti sono venuti meno, si sarebbe scatenata la furia dei clan, che avrebbero progettato di eliminare l'ex sindaco con un attentato dinamitardo.
Il pm ha sottolineato la gravità della situazione, evidenziando la pericolosità dei sodalizi tra politica e criminalità organizzata. "Questi episodi dimostrano come la mafia continui a infiltrarsi nelle istituzioni, cercando di condizionare le scelte amministrative per i propri interessi criminali", ha dichiarato il magistrato. L'inchiesta, ancora in corso, mira a fare piena luce su tutti gli aspetti dell'illecito accordo e sulle responsabilità dei soggetti coinvolti.
L'arresto di Alfieri rappresenta un duro colpo alla criminalità organizzata nella provincia di Salerno. Le indagini, che hanno richiesto mesi di lavoro, si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e ambientali, testimonianze e riscontri documentali. L'ex sindaco, secondo l'accusa, avrebbe favorito l'ascesa di personaggi legati alla camorra, ottenendo in cambio sostegno elettorale durante le campagne elettorali.
La vicenda, che ha scosso la comunità di Capaccio Paestum, solleva importanti questioni sulla trasparenza amministrativa e sulla lotta alla corruzione. L'impegno delle forze dell'ordine e della magistratura nel contrastare l'infiltrazione mafiosa nelle istituzioni locali è fondamentale per garantire la legalità e la sicurezza dei cittadini. Le indagini proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità e smantellare completamente il network criminale.
La lotta alla criminalità organizzata richiede un impegno costante da parte di tutti: istituzioni, forze dell'ordine e cittadini. Solo con la collaborazione e la condivisione di un obiettivo comune si può sperare di estirpare definitivamente questo cancro dalla società.
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