Hakamada: una vita nel braccio della morte, un risarcimento milionario.

Hakamada: una vita nel braccio della morte, un risarcimento milionario.

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Storica svolta per Hakamada, il condannato a morte più longevo: Risarcimento record dopo decenni di ingiusta detenzione

Tokyo, Giappone - Dopo 56 anni trascorsi dietro le sbarre, gran parte dei quali nel braccio della morte, Iwao Hakamada, ex pugile 89enne, ha ottenuto un risarcimento di 217 milioni di yen (circa 1,2 milioni di euro) per la detenzione ingiusta subita. La decisione, resa nota oggi dal tribunale giapponese, rappresenta un punto di svolta in una vicenda giudiziaria che ha scosso l'opinione pubblica internazionale e sollevato interrogativi sull'affidabilità del sistema giudiziario nipponico.

La storia di Hakamada inizia nel 1966, quando fu arrestato e accusato dell'omicidio del suo datore di lavoro, della moglie e dei loro due figli. Nonostante le numerose incongruenze presenti nelle indagini e le contestazioni mosse dalla difesa, Hakamada fu condannato a morte nel 1968.

Negli anni successivi, il caso Hakamada divenne un simbolo della lotta contro la pena di morte e gli errori giudiziari. Numerose organizzazioni per i diritti umani, tra cui Amnesty International, si mobilitarono per chiedere la sua liberazione e la revisione del processo.

Nel 2014, dopo decenni di battaglie legali, Hakamada fu finalmente rilasciato dalla prigione, grazie a una decisione del tribunale che mise in dubbio la validità delle prove utilizzate per la condanna. Tuttavia, la sua piena riabilitazione giuridica è arrivata solo recentemente, con l'annullamento definitivo della condanna e l'ottenimento del risarcimento.

Le lunghe privazioni e l'isolamento carcerario hanno profondamente segnato Hakamada, compromettendo le sue capacità cognitive e rendendolo dipendente dall'assistenza dei suoi familiari. Il risarcimento, sebbene tardivo, rappresenta un atto di giustizia nei confronti di un uomo che ha subito una terribile ingiustizia per quasi tutta la sua vita.

Il caso Hakamada continua a suscitare dibattito in Giappone e nel mondo, alimentando la riflessione sulla pena di morte, sulla presunzione di innocenza e sull'importanza di garantire processi equi e trasparenti.

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(25-03-2025 10:43)