Ecco un titolo riformulato: **"Salis rivendica: 'Eugenio porta il mio cognome, una decisione consapevole.'"**

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"Eugenio ha il mio cognome. È stata una scelta di libertà": La Vicepresidente del CONI Silvia Salis rompe gli schemi
Un gesto forte, un segnale di cambiamento. Silvia Salis, vicepresidente del CONI, ha scelto di dare il suo cognome al figlio Eugenio, nato quest'anno. Una decisione che va oltre la semplice formalità e che si carica di significati profondi, come lei stessa ha spiegato in diverse interviste.
"Sono cose simboliche, ma i simboli sanno essere pesanti, e possono cambiare la realtà", ha affermato Salis, sottolineando come la sua scelta sia un atto di libertà, un modo per affermare la parità genitoriale e per dare un esempio positivo. Il cognome, tradizionalmente legato alla figura paterna, diventa così un elemento condiviso, un simbolo di responsabilità e di amore da parte di entrambi i genitori. La neomamma non ha voluto dilungarsi sui motivi della sua scelta, che sono da ricondurre a motivazioni personali.BRQuesto evento rientra nella sfera privata e si intende dare valore e rispetto alla sua scelta e al suo ruolo di mamma.
La decisione di Salis ha suscitato reazioni positive e ha aperto un dibattito importante sul ruolo della donna nella società e sulla necessità di superare stereotipi e consuetudini obsolete. Un piccolo gesto, un cambiamento nel nome, ma un passo significativo verso un futuro più equo e paritario.
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