Cinesi assumono dipendenti federali licenziati da Trump: rischio spionaggio?

Cinesi assumono dipendenti federali licenziati da Trump: rischio spionaggio?

Allarme spionaggio: Pechino pesca tra i licenziati di Musk?

Un'ombra di sospetto si allunga su possibili attività di reclutamento di aziende cinesi nei confronti di ex dipendenti americani licenziati da Elon Musk da Twitter, ora X. Secondo il think tank Foundation for Defence of Democracies (FDD), una rete di società, la cui natura rimane ancora in parte misteriosa, starebbe contattando specificatamente questi lavoratori, sollevando preoccupazioni per la potenziale fuga di dati sensibili.

La notizia, riportata da diverse testate internazionali, ha acceso i riflettori su un'ipotetica operazione di intelligence economica cinese. Il timore principale è che queste aziende, potenzialmente collegate al governo di Pechino, stiano cercando di acquisire informazioni riservate relative alla politica americana, alle strategie di comunicazione online e ad altre aree strategiche. La velocità e l'efficienza con cui questi contatti sarebbero stati avviati hanno ulteriormente alimentato le preoccupazioni.

"Non ne siamo a conoscenza, rispettiamo la privacy", ha dichiarato l'ambasciata cinese a Washington in una dichiarazione ufficiale, cercando di smorzare le tensioni. Tuttavia, la risposta laconica non ha fatto altro che aumentare i dubbi. La vaga smentita, infatti, non affronta il cuore del problema: l'esistenza di una potenziale rete di reclutamento mirata agli ex dipendenti di X.

La questione è resa ancora più complessa da un precedente allarme lanciato da alcune agenzie di intelligence statunitensi riguardo al reclutamento di dipendenti federali americani licenziati durante l'amministrazione Trump da parte di una società cinese. Questi episodi, seppur diversi nel contesto, sottolineano una strategia potenzialmente sistematica di acquisizione di informazioni privilegiate da parte di attori cinesi.

L'FDD, noto per le sue analisi approfondite sulle minacce alla sicurezza nazionale, sta sollecitando un'indagine completa da parte delle autorità americane. La possibilità che dati sensibili, relativi alla politica interna americana o alle strategie di comunicazione digitale, finiscano nelle mani di potenziali avversari rappresenta un rischio significativo per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. L'apparente facilità con cui questi contatti vengono stabiliti evidenzia la necessità di una maggiore vigilanza e di un'azione decisiva per contrastare queste potenziali minacce.

La vicenda solleva interrogativi cruciali sul futuro della sicurezza informatica e sulla protezione dei dati sensibili in un mondo sempre più interconnesso. La comunità internazionale, e in particolare gli Stati Uniti, dovranno affrontare questa nuova sfida con la dovuta attenzione e determinazione.

(26-03-2025 13:24)