Salvini-Tajani: tregua confermata, Pd critica la linea estera di Meloni

Salvini e Tajani: Tregua Armata o Tattica di Facciata?
"Rapporti eccezionali", ha assicurato Matteo Salvini riguardo al suo rapporto con Antonio Tajani. Una dichiarazione che sembra suggellare una tregua, almeno apparente, tra Lega e Forza Italia, dopo settimane di tensioni. Il ministro degli Esteri ha confermato la serenità del rapporto, dichiarando che non sono necessari chiarimenti in Consiglio dei Ministri con il Carroccio. Ma la pace è davvero consolidata, oppure si tratta solo di una strategia politica di breve respiro?
Nonostante le rassicurazioni di Salvini e Tajani, le differenze tra i due partiti rimangono evidenti, soprattutto sulla questione della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Salvini, pur sottolineando l'ottima relazione personale con Tajani, non ha rinunciato a marcare il territorio, mantenendo una posizione critica nei confronti di von der Leyen. Questa sottile linea di demarcazione lascia aperta la possibilità di nuovi scontri in futuro. La dichiarazione di Salvini, sebbene rassicurante sulla solidità del governo, non chiarisce completamente le diverse posizioni strategiche tra Lega e Forza Italia.
Dal canto suo, il Partito Democratico non perde l'occasione per attaccare l'esecutivo. Secondo i dem, la politica estera del governo Meloni "naviga a vista", evidenziando una mancanza di coerenza e di una visione strategica di lungo termine. L'apparente calma tra Salvini e Tajani, dunque, non sembra placare le critiche dell'opposizione, che continua a puntare il dito contro le divisioni interne alla maggioranza. L'impressione è che la "tregua armata" tra Lega e Forza Italia sia più una necessità tattica che una reale convergenza di vedute, destinata probabilmente a rompersi alla prima occasione.
La situazione politica italiana rimane dunque fluida e incerta. L'equilibrio tra i diversi partiti della maggioranza è precario, e la capacità del governo Meloni di mantenere la coesione dipenderà dalla gestione di queste tensioni interne. La prossima sfida sarà capire quanto a lungo potrà durare questa fragile "tregua", e se la divergenza di opinioni su temi cruciali come la politica estera non rischierà di minare la stabilità dell'esecutivo. Il tempo, come sempre, dirà.
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