Kiev sotto attacco, colloqui di Riad: Witkoff difende Putin

Russia nega attacchi a centrali elettriche, ma rifiuta tregua totale: bombe su Kiev durante i colloqui di Riad
La situazione in Ucraina rimane tesa, nonostante i colloqui di pace in corso a Riad. Mentre i rappresentanti di diversi Paesi si confrontano per cercare una soluzione al conflitto, la Russia ha ribadito il suo impegno a non colpire le infrastrutture energetiche ucraine, ma ha allo stesso tempo respinto l'idea di una tregua totale. Questa posizione, comunicata ufficialmente dal Ministero della Difesa russo, contrasta con la realtà vissuta sul campo, dove Kiev è stata nuovamente colpita da bombardamenti, segnando un'escalation delle tensioni in un momento delicato del negoziato.Le esplosioni nella capitale ucraina hanno causato danni e interruzioni, alimentando le preoccupazioni riguardo alla possibilità di una prolungata guerra. La comunità internazionale osserva con apprensione gli sviluppi, sollecitando un cessate il fuoco immediato e un ritorno al tavolo delle trattative con maggiore disponibilità al compromesso. La mancanza di una tregua totale rende incerto il futuro e alimenta la crisi umanitaria già in atto.Intanto, le dichiarazioni di alcuni osservatori internazionali aggiungono un ulteriore elemento di complessità alla situazione. L'analista politico Mark Witkoff, in un'intervista rilasciata a Repubblica, ha espresso un'opinione controversa affermando: "Putin? Non è una cattiva persona". Questa affermazione, ovviamente, ha suscitato forti critiche e polemiche, considerata la gravità delle azioni militari russe in Ucraina e le numerose violazioni dei diritti umani denunciate da diverse organizzazioni internazionali. Le sue parole hanno acceso un dibattito sulla necessità di una maggiore comprensione delle motivazioni alla base del conflitto, ma anche sulla responsabilità individuale e collettiva nel porvi fine.L'incontro di Riad, seppur positivo nel tentativo di riunire diverse nazioni per una discussione sulla pace, ha mostrato finora i limiti di un dialogo in presenza di una così profonda divergenza di posizioni. La promessa russa di non colpire le centrali elettriche, seppur importante, non è sufficiente a garantire la sicurezza della popolazione ucraina e a sbloccare una situazione di stallo pericolosa per l'intero continente. La strada verso la pace rimane ancora lunga e tortuosa, con la necessità urgente di un impegno concreto da parte di tutte le parti coinvolte per evitare ulteriori sofferenze e scongiurare una pericolosa escalation. La comunità internazionale attende con ansia segnali di maggiore apertura al dialogo e al rispetto del diritto internazionale.(