Destra veneta: nuove tensioni interne

Salvini ai ferri corti: malumore a Palazzo Chigi e scontro in Veneto
Matteo Salvini si sente sempre più a disagio a Palazzo Chigi, soprattutto sul fronte della politica estera. La sensazione di essere marginato nelle decisioni cruciali del governo sta generando una crescente tensione interna alla maggioranza e uno scontro aperto con alleati tradizionali, con ripercussioni che si estendono ben oltre Roma, fino al Veneto.Fonti vicine al leader della Lega raccontano di un crescente malcontento per la gestione di alcuni dossier internazionali, dove Salvini ritiene di non avere la giusta influenza e il peso politico che gli spetta. La percezione di un ruolo marginale, rispetto al peso elettorale della Lega, sta alimentando la frustrazione del Ministro. La questione non è solo di principio, ma anche di immagine: la mancanza di visibilità su questioni di politica estera potrebbe indebolire la sua leadership in vista delle prossime elezioni europee e regionali.
Questa tensione interna si è acuita negli ultimi giorni, con una serie di scontri pubblici e indiretti tra esponenti della Lega e del partito di maggioranza nel Veneto. La contesa, che coinvolge questioni locali di rilevanza economica e infrastrutturale, riflette la frattura più ampia all'interno del governo. Si sussurra di divergenze profonde sulle strategie politiche e sulle scelte programmatiche, con Salvini che sembra sempre più propenso a marcare una distanza, per ora sottile ma evidente, dal resto della coalizione.
"Non è più possibile che la Lega sia trattata come un partito di serie B", ha dichiarato un esponente vicino a Salvini, pur senza voler essere citato. La situazione è delicata e l'escalation del conflitto potrebbe avere conseguenze rilevanti per la stabilità del governo. L'attenzione è ora rivolta a come il Presidente del Consiglio gestirà questa crescente crisi interna alla maggioranza, e se riuscirà a mediare le profonde divergenze, prima che queste si trasformino in una vera e propria rottura. L'ombra di nuove elezioni, per ora solo un'ipotesi, incomincia a farsi sentire.
La situazione è in continua evoluzione e richiederà una attenta osservazione nei prossimi giorni e settimane. Sarà cruciale comprendere se la Lega deciderà di proseguire con questa linea di confronto più aggressivo o se si cercherà una strada per una maggiore collaborazione con gli alleati di governo. L'equilibrio della maggioranza è in bilico, e il futuro della coalizione appare più incerto che mai.
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