La notte del 28 febbraio: il racconto del chirurgo del Papa sulla sua grave crisi

Sergio Alfieri: le lacrime degli amici, il ricordo commosso del chirurgo del Papa
Roma, 28 febbraio 2024. Una notizia che ha lasciato un profondo senso di vuoto e commozione: la scomparsa di Sergio Alfieri, figura di spicco nel mondo della medicina e chirurgo di fiducia di Papa Francesco. Chi gli era vicino nelle ultime ore ricorda un uomo sereno, consapevole della gravità della situazione, ma con una forza d'animo straordinaria.
Il racconto del chirurgo che ha seguito Alfieri nell'ultima notte è straziante. "Sapeva di poter morire", ha dichiarato, la voce rotta dall'emozione. "Ma ha affrontato tutto con una dignità e una pace che raramente si incontrano. Ha passato la notte circondato dall'affetto dei suoi cari, ha ricordato momenti felici e ha ringraziato per tutto quello che aveva ricevuto dalla vita".
La notizia della morte di Alfieri si è diffusa rapidamente, generando un'ondata di cordoglio tra i colleghi, gli amici e i pazienti che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. La sua competenza professionale era innegabile, ma ciò che più colpiva era la sua profonda umanità, la sua gentilezza, la capacità di mettere a proprio agio chi si rivolgeva a lui per aiuto.
"Le lacrime degli amici dicevano più di mille parole", ha commentato un collega, ricordando le scene di commozione che hanno seguito l'annuncio della scomparsa. Molti hanno condiviso sui social media ricordi e aneddoti che dipingono il ritratto di un uomo eccezionale, un professionista impeccabile e un amico fedele. La sua eredità professionale è immensa, ma la sua eredità umana è forse ancora più grande.
La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, ma il ricordo della sua gentilezza e della sua professionalità rimarrà impresso nel cuore di chi ha avuto la fortuna di incontrarlo. La sua vita, segnata dalla dedizione al prossimo e all'arte medica, è un esempio per tutti noi.
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