Primarie in Turchia: Imamoglu sfiora i 15 milioni di voti, oltre 1.100 arresti nelle proteste

Primarie in Turchia: Imamoglu sfiora i 15 milioni di voti, oltre 1.100 arresti nelle proteste

Turchia in fiamme: Nuove proteste dopo l'arresto del sindaco di Istanbul

La Turchia è ancora scossa da una ondata di proteste e arresti, seguiti alla convalida dell'arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem İmamoğlu. La notte trascorsa è stata segnata da manifestazioni in diverse città, represse con durezza dalle forze dell'ordine. Oltre 1.100 persone sono state arrestate dall'inizio delle proteste, secondo fonti locali, e tra queste figurano anche dieci giornalisti, un segnale preoccupante per la libertà di stampa nel Paese.

La decisione di arrestare İmamoğlu, figura di spicco dell'opposizione, ha scatenato un'ondata di indignazione a livello internazionale. L'Unione Europea ha espresso forte preoccupazione, chiedendo ad Ankara di rispettare i principi democratici e lo stato di diritto. In una dichiarazione ufficiale, un portavoce dell'UE ha sottolineato l'importanza della libertà di espressione e del rispetto dei diritti fondamentali. "L'arresto del sindaco di Istanbul e la repressione delle proteste sono eventi estremamente preoccupanti", ha dichiarato il portavoce. "Chiediamo alle autorità turche di garantire il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali".

Intanto, emergono dettagli sulle primarie del partito CHP, che hanno visto la partecipazione di oltre 15 milioni di persone. La partecipazione massiccia alle primarie, in cui İmamoğlu è risultato vincitore, evidenzia il forte consenso popolare di cui gode l'opposizione in Turchia.

La situazione rimane tesa. La repressione delle proteste, con l'arresto di giornalisti e di centinaia di manifestanti, alimenta le preoccupazioni sulla deriva autoritaria del governo turco. L'escalation della violenza e la mancanza di rispetto dei diritti fondamentali mettono a rischio la stabilità del Paese e le sue relazioni con la comunità internazionale. La comunità internazionale osserva con apprensione gli sviluppi, sollecitando Ankara a de-escalare la tensione e a garantire il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. La situazione richiede un attento monitoraggio e una ferma condanna delle violazioni dei diritti umani. La speranza è che si possa trovare una soluzione pacifica e rispettosa della democrazia.

Fonte: Notizie raccolte da diverse fonti internazionali

(24-03-2025 11:39)