Ventotene: un'ispirazione oltre il socialismo, secondo Verhofstadt

Verhofstadt difende il Manifesto di Ventotene: "Ridicolizzato dalla premier Meloni"
L'ex primo ministro belga Guy Verhofstadt ha duramente criticato le parole della Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, riguardo al Manifesto di Ventotene. In una recente intervista, Verhofstadt ha affermato che il documento, scritto da Altiero Spinelli, è stato "ridicolizzato" dalla leader italiana."È inaccettabile che un documento così importante per la costruzione dell'Unione Europea venga trattato con tale superficialità", ha dichiarato Verhofstadt, sottolineando l'importanza storica del Manifesto e il suo ruolo fondamentale nella promozione di un'Europa unita.
Verhofstadt ha inoltre ricordato che l'accordo sugli obiettivi del Manifesto di Ventotene non si limitava ai socialisti. "Anche leader come Alcide De Gasperi e Konrad Adenauer, figure chiave nella costruzione dell'Europa del dopoguerra, condividevano la visione di Spinelli per un'Europa integrata", ha spiegato l'ex primo ministro belga, mettendo in luce il consenso trasversale che in passato ha caratterizzato il progetto europeo.
La critica di Verhofstadt si concentra sulla presunta mancanza di rispetto dimostrata da Meloni nei confronti di un testo che, secondo lui, rappresenta un pilastro fondamentale della storia europea. L'ex premier belga ha ribadito il valore del Manifesto di Ventotene, evidenziando come esso abbia ispirato generazioni di europeisti e contribuito a plasmare l'Unione Europea come la conosciamo oggi.
"Il Manifesto di Ventotene non è solo un documento storico, ma un'eredità viva che continua a ispirare coloro che credono in un futuro europeo forte e unito", ha concluso Verhofstadt, lanciando un appello a una maggiore consapevolezza e rispetto per la storia e i valori che hanno fondato l'Unione Europea. L'episodio riaccende il dibattito sul ruolo dell'Italia nel progetto europeo e sulla visione politica del governo Meloni in materia di integrazione europea.
È attesa una risposta ufficiale da parte del governo italiano alle dichiarazioni dell'ex primo ministro belga. La questione promette di alimentare ulteriormente le tensioni già esistenti tra alcuni paesi membri dell'Unione Europea su temi cruciali per il futuro dell'integrazione.
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