Sud del Libano colpito da raid israeliani in risposta a lancio di razzi.

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Premier libanese teme "nuova guerra", Unifil "allarmata da possibile escalation" - Libano, raid IDF a Sud dopo lancio razzi
Beirut, [Data odierna] - La situazione al confine tra Libano e Israele si fa sempre più tesa, con il Primo Ministro libanese che ha espresso forte preoccupazione per il rischio di una "nuova guerra". Le dichiarazioni arrivano dopo un'intensificazione degli scontri nelle ultime ore, caratterizzati da lanci di razzi dal territorio libanese verso Israele e successivi raid di rappresaglia da parte dell'IDF (Forze di Difesa Israeliane) nel Sud del Libano.
"Siamo sull'orlo del precipizio", ha dichiarato il Premier, durante una conferenza stampa straordinaria. "Chiedo a tutte le parti di esercitare la massima moderazione e di lavorare per una de-escalation immediata. Il Libano non può permettersi un altro conflitto."
Anche la forza di interposizione Unifil, presente nel Sud del Libano con il mandato di monitorare il cessate il fuoco, ha espresso profonda preoccupazione per l'escalation della violenza. In un comunicato ufficiale, Unifil ha affermato di essere "allarmata dalla rapida deterioramento della situazione" e ha lanciato un appello a tutte le parti affinché rispettino i loro obblighi in base alla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, chiedendo di cessare immediatamente tutte le azioni militari che mettono in pericolo la popolazione civile.
Secondo fonti locali, i raid israeliani si sono concentrati su presunte postazioni di lancio di razzi utilizzate dai militanti di Hezbollah. Al momento non si hanno notizie precise su eventuali vittime o danni significativi. La situazione rimane estremamente volatile e il rischio di un'ulteriore escalation è concreto.
Analisti politici locali ritengono che la recente ondata di violenza sia legata alle tensioni regionali e alla situazione in [Citare brevemente la regione o il paese coinvolto]. La comunità internazionale è chiamata ad agire con urgenza per evitare che la situazione degeneri in un conflitto su vasta scala.
Seguiranno aggiornamenti.
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